Civiltà del Lavoro, n. 3/2020

È 75 Alessandro BASTAGLI Civiltà del Lavoro giugno • luglio 2020 Gian Battista PAR TI ne attraverso dismissioni di parte- cipazioni e fusioni. Nel 2008, davanti ad un calo degli ordinativi derivante dalla crisi dell’e- conomia mondiale, evita la messa in mobilità di 60 unità in esubero sotto- scrivendo con i dipendenti un accordo per la riduzione del 20% dei salari di tutti i lavori, compresi i dirigenti e i componenti del consiglio di am- ministrazione. L’accordo, della durata di 18 mesi, viene rivi- sto con quattro mesi di anticipo rispetto ai termini iniziali e le retribuzioni vengono ristabilite insieme alla restituzio- ne di tutti gli importi non percepiti dai dipendenti nell’ar- co temporale interessato dall’intesa. A partire dal 2011 porta l’azienda a registrare una crescita costante, che nel periodo 2014-2018 supera il 12% annuo. Apre società tecnico commerciali in Germania, Stati Uni- ti, India, Cina, Messico e uffici di rappresentanza in Francia, Svizzera e Russia. Negli stessi anni ne rafforza il posizionamento nel settore automotive sviluppando la produzione di sistemi e senso- ri per auto elettriche. Oggi il Gruppo, con uno stabilimento produttivo a Saron- no, in provincia di Varese, e 80 brevetti industriali, ha un export del 96%. Investe ogni anno il 10% del fatturato in ricerca e sviluppo. Sotto la sua guida i livelli occupazionali sono aumentati dagli iniziali 80 dipendenti agli attuali 530, di cui 450 in Italia. dal 1983 ammini- stratore delega- to di Marsilli Spa, attiva nella produ- zione di sistemi di avvolgimento e assemblaggio per bo- bine e motori. Figlio di agricoltori diretti, nel 1973 entra nella sede torinese dell’azienda come disegnatore progetti- sta. L’anno successivo è responsabile dell’ufficio tecnico e dell’area acquisti dello stabilimento di Castelleone, in provin- cia di Cremona. A metà degli anni Ottanta la società viene acquisita da un’impresa francese e Parati è nominato am- ministratore delegato. Negli anni immediatamente successivi l’azienda vede dimi- nuire sensibilmente le vendite e, davanti ad una sua possibi- le chiusura, la rileva insieme ad un collega. Entra così nell’a- zionariato per diventarne nel 1995 socio unico. Ha inizio una fase di sviluppo con l’acquisizione di parte- cipazioni nel capitale di partner strategici nei settori della meccanica di precisione e nella progettazione e sviluppo di software per l’automazione. Nel 1999 ne guida l’espansione rilevando la concorrente italiana, la DAK Spa, e la sua controllata americana, EPM Corporation. Agli inizi degli anni Duemila amplia la produzione al settore dell’automotive integrando il processo di bobinatura con lavorazioni specifiche e avvia un processo di ristrutturazio- 1950 – FIRENZE INDUSTRIA / FILATI PER MAGLIERIA 1952 – CREMONA MECCANICA

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