Civiltà del Lavoro, n. 3/2020

presidente del Gruppo Allegri- ni, azienda vitivi- nicola di famiglia nella quale entra nel 1983 alla scomparsa del padre. Fin dai pri- mi anni sviluppa il marketing e la presenza del marchio sui mercati esteri del Nord Ameri- ca, della Scandinavia e dell’Asia Pacifica, portando l’a- zienda a raggiungere un export pari all’85% del fatturato. Nel 1989 realizza il progetto di filiera del Gruppo Allegrini attraverso la costituzione della società di commercializza- zione Corte Giara Srl a Fumane della Valpolicella, in pro- vincia di Verona. A partire dal 2001 avvia insieme ai fratelli una politica di espansione in Toscana con la costituzione della Tenuta Pog- gio al Tesoro a Bolgheri, nel livornese, e con l’acquisto del- la Tenuta San Polo a Montalcino, nel senese, aggiungendo così ai 150 ettari di vigneti di proprietà in Valpolicella ulte- riori 70 ettari a Bolgheri e 16 ettari a Montalcino. L’attenzione dell’azienda verso la sostenibilità ambientale è testimoniata dall’adozione di buone pratiche per la custodia della biodiversità in tutti i vigneti. Un percorso da lei svilup- pato che nel 2017 ha consentito alla Tenuta San Polo di ot- tenere la certificazione biologica delle produzioni grazie ad È un modello di viticoltura caratteriz- zato dalla presenza di una cantina progettata secondo i canoni della bioarchitettura, dalla riduzione del 40% dei trattamenti di zolfo e rame e da una gestione sostenibile dei materiali di confezionamento, tra cui l’utilizzo di tap- pi realizzati con polimeri 100% biodegradabili. Oggi il Gruppo Allegrini produce oltre quattro milioni di bottiglie l’anno, tra cui Amarone, Bolgheri Doc e Brunel- lo di Montalcino. Occupa 42 dipendenti nelle attività agri- cole e 41 nell’attività commerciale. Orientata a valorizzare il territorio, nel 2008 ha acquista- to la rinascimentale “Villa della Torre” in Valpolicella, sede di rappresentanza dell’azienda, da lei trasformata inoltre in wine & art relais nella quale promuove e accoglie premi e incontri culturali di rilevanza internazionale. Negli anni più recenti ha avviato collaborazioni con il Mu- seo Ermitage di San Pietroburgo e con Peggy Guggenheim Collection per la realizzazione di iniziative culturali incentra- te sulla relazione tra il mondo dell’arte e il mondo del vino. Nota a livello internazionale con l’appellativo di “Lady Ama- rone”, è stata la prima donna italiana a comparire sulla co- pertina di Wine Spectator nell’aprile 2017, una tra le più in- fluenti riviste al mondo dedicate al vino. 58 Marilisa ALLEGRINI Civiltà del Lavoro giugno • luglio 2020 1954 – VERONA AGRICOLTURA / VITIVINICOLO

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