Civiltà del Lavoro, n. 3/2020

51 Civiltà del Lavoro giugno • luglio 2020 FOCUS euro; una trattativa ristretta (procedura negoziata) tra 5 e 15 imprese (a seconda dell’importo) tra 150mila e 5,2 milioni. Oltre i 5,2 milioni resta l’obbligo della gara europea, ma con una serie di deroghe (per esempio opere motivate dall’e- mergenza coronavirus) in cui si potrà utilizzare la procedu- ra negoziata con un ristretto numero di imprese. Per le opere “con elevato grado di complessità’” il premier potrà disporre il commissariamento. Per quel che riguar- da le procedure e le responsabilità il decreto stabilisce che l’aggiudicazione debba avvenire da due a quattro mesi per le opere minori e in sei mesi per quelle a messe a gara. Per evitare le sospensioni derivanti da ricorsi al Tar del- le imprese che perdono gli appalti si stabilisce che la so- spensione lavori potrà avvenire solo per specifico provve- dimento giudiziario. Per evitare l’inerzia dei pubblici dipendenti si prevede la re- visione dell’abuso d’ufficio, che scatterà solo per specifi- ci comportamenti, e del danno erariale, che scatterà solo per dolo riferito non al comportamento ma solo all’ “even- to dannoso”. Infine, i pubblici dipendenti saranno chiamati a rispondere anche per inerzia: il responsabile del provvedimento am- ministrativo potrà essere accusato di danno erariale anche per il ritardo nella stipula del contratto, mentre se i ritar- di dipendono dall’impresa potranno essere causa di risolu- zione del contratto. Particolari semplificazioni riguarderanno poi le opere “gre- en”, mentre si prevede un forte impulso alla Pubblica am- ministrazione digitale con i servizi che dovranno diventare accessibili sugli smartphone e larga diffusione dell’identità digitale. Per questo si potenzierà l’interconnessione del- le 11mila banche dati pubbliche che fanno capo a 23 diver- se amministrazioni e che dovranno essere collocate in un “cloud” sotto il controllo del ministero dell’Innovazione, il che ha fatto sorgere qualche problema con il ministero dell’Economia per la riservatezza da assicurare ai dati fisca- li di noi cittadini. Funzionerà il decreto Semplificazione? Secondo il presiden- te dei costruttori Gabriele Buia: “Il decreto contiene nor- me condivisibili come la revisione dell’abuso d’ufficio e del danno erariale per contrastare la burocrazia difensiva. Ma preoccupa fortemente la decisione di eliminare le gare in- vece di tagliare le procedure a monte. È lì che si annida il ritardo nel 70% dei casi. Occorre sfoltire quella selva di pareri, valutazioni e proce- dure che non si sono mai riusciti a tagliare. E poi manca un progetto sulle città, che sono le grandi assenti di ogni progetto di rilancio del nostro Paese. Occorre poi evitare il continuo rimando a decreti attuativi che non fanno che ritardare l’entrata in vigore delle norme che spesso riman- gono lettera morta: tra i governi Conte I e Conte II ci sono ancora 570 decreti da approvare”. Infine, per completare l’opera, occorre accelerare la rifor- ma della giustizia, perché molte ambizioni di semplificazio- ne si arenano nelle aule dei tribunali civili – si pensi ai pro- cessi infiniti per i ricorsi contro gli espropri per pubblica utilità – e penali. Ma, come si diceva all’inizio, siamo solo al primo passo. Non esistono ricette magiche per impedire la corruzione e nessuna legge sarà mai in grado di impedirla, però possiamo renderla più di cile. Un esempio? Pubblichiamo online le liste di attesa

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