Civiltà del Lavoro, n. 3/2020

26 Civiltà del Lavoro giugno • luglio 2020 PRIMO PIANO Patrizia BAMBI Moda, esperienza senza con ni. Integrare store sici e digitali “Il Paese ha bisogno di energia e fiducia” sottolinea il Cava- liere del Lavoro Patrizia Bambi, direttore creativo di “Patri- zia Pepe”, uno dei più apprezzati marchi della moda italiana nel mondo. E aggiunge: “La moda è un tassello chiave del- la storia italiana perché racconta molto del nostro Paese e non può, non deve essere trascurato”. Intanto lo stop forzato ai movimenti, le misure di distanzia- mento e le nuove abitudini dei consumatori impongono un profondo ripensamento delle strategie di vendita. L’azien- da guidata da Patrizia Bambi ha spinto in modo ancora più deciso sulla propria digital road map e introdotto innova- tive soluzioni in grado di “portare un contatto umano an- che all’interno del mondo digitale”. Ovunque nel mondo i magazzini sono pieni di merce in- venduta della stagione primaverile trascorsa in lockdown. La moda sta pagando un prezzo altissimo alla crisi. Da dove cominciare per uscirne? Quello che è successo in questi mesi è stato un evento ec- cezionale che ha coinvolto tutto e tutti i settori. In questa situazione straordinaria abbiamo certamente pensato al presente e all’impatto sul business ma fortunatamente l’a- zienda è caratterizzata da un forte spirito imprenditoria- le, che pervade tutti i dipartimenti e questo ci permette di operare come una grande startup. Fin da subito abbiamo capito che la ripresa non sarebbe stata immediata pertanto, con forza e coraggio, ci siamo focalizzati su come immaginare un nuovo futuro, come ren- dere virtuosa ogni nuova attività. In questa situazione noi abbiamo ricominciato da noi stes- si, con la stessa passione che ci ha guidati quando abbiamo fondato il marchio, nel 1993: ci siamo messi in gioco seguen- do il nostro istinto e facendo quello che ci piace fare. La passione per il proprio lavoro è fondamentale per affron- tare diverse difficoltà. Per l’Italia la moda è la seconda voce nella bilancia dei pagamenti e dà lavoro fra attività dirette e indotto a quasi due milioni di persone. Come giudica le iniziative assunte dal governo a tutela delle imprese del settore? L’attivazione degli ammortizzatori è stata importante per tutelare le aziende. Fortunatamente noi siamo un’azienda sana e come sempre abbiamo fatto il massimo per stare vicini ai nostri fornitori e clienti. Sono fiduciosa per la ripresa ma sarà importante che azien- de e cittadini non si sentano abbandonati, il Paese ha biso- gno di energia e fiducia. La moda è un tassello chiave della storia italiana, racconta molto del nostro Paese e non può, non deve essere trascurato. L’emergenza sanitaria ha incoraggiato nuove abitudini di acquisto, con un’impennata delle vendite online. Crede si tratti di un cambiamento strutturale che rimarrà an- che a emergenza conclusa? L’emergenza ha sdoganato e accelerato un processo che era già in atto, siamo stati costretti a fare affidamento al mondo online, dagli acquisti di prima necessità allo shop- ping di moda, tecnologia, etc. Le vendite online offrono molti vantaggi e credo che si ac- costeranno all’esperienza dell’acquisto fisico in store, sono due esperienze diverse che andranno a convivere. La sfida è integrarle per un’esperienza “senza confini”. Sempre a proposito dell’e-commerce, in che modo si sta riorganizzando il settore e, in particolare, la sua azienda? Dati i risultati positivi delle nostre iniziative digitali, abbiamo deciso di accelerare, in primis, la nostra digital roadmap. Era già intensa pre-Covid, ma la gestione dell’emergenza ha velo- cizzato diversi processi di implementazione. In aprile abbia- mo lanciato l’e-commerce diretto ad Hong Kong ed entro l’estate contiamo di lanciare anche l’e-commerce in Russia. Sono duciosa per la ripresa ma sarà importante che aziende e cittadini non si sentano abbandonati, il Paese ha bisogno

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