Civiltà del Lavoro, n. 2/2020

64 Civiltà del Lavoro aprile • maggio 2020 In un futuro non lontano saranno le competenze e i sogni di questi giovani, fatti di sto¢a, vetro, oro, legno o ceramica a popolare il palcoscenico del meraviglioso spettacolo del saper fare italiano a cui siamo abituati Asia Colicchio, vincitrice dell’edizione 2019/2020 del bando, presso la bottega “Lorenzi Milano”, brand meneghino di oggettistica d’elite FONDAZIONI desiderio di “fare bene per stare bene”. Dalla liuteria ai mestieri del teatro, dalla creazione degli yacht più belli del mondo all’eccellenza della moda e del design, dall’alta ga- stronomia agli impalpabili merletti, dai vetri alle ceramiche ai legni intarsiati: in tutti i campi in cui il made in Italy fa scuo- la è proprio il dialogo tra un saper fare di natura squisita- mente artigianale e una voca- zione all’innovazione gentile e geniale che rende la produzio- ne del nostro Paese amata e desiderata in tutto il mondo. Proprio per fare in modo che la preziosa eredità dei mestieri d’arte italiani, che innervano e sostengono le migliori impre- se creative del nostro Paese, non vada perduta, il Cavaliere del Lavoro Franco Cologni ha creato nel 1995 la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, il cui scopo è la diffusione della cultura dell’alto artigianato. Tra i progetti di maggior successo della Fondazione vi è “Una Scuola, un Lavoro. Percorsi di Eccellenza”, sviluppato anche grazie al supporto e al sostegno della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro. Si tratta di un progetto che da nove anni permette di “met- tere a bottega” giovani meritevoli che abbiano compiuto studi nei campi dell’artigianato artistico: ragazzi talentuosi e volenterosi che vogliono trasformarsi nei Maestri d’arte di domani. Anche quest’anno 25 giovani (che vanno a som- marsi ai 200 delle passate edizioni) hanno vinto il bando della Fondazione, aggiudicandosi innanzitutto la possibilità di seguire un mese di mini master, a Milano, erogato dalle più prestigiose università meneghine e da altre realtà for- mative di alto livello. Per quattro settimane hanno infatti frequentato il corso di Storia delle arti applicate e decora- tive con la Scuola Corsi Arte, quello di Progettazione con il Politecnico di Milano, quello di Gestione della microimpre- sa artigiana con SDA Bocconi, quello di Comunicazione di- gitale con la Scuola di Comunicazione Iulm. Una formazione breve ma full time, che ha offerto loro una panoramica sulle questioni e sui temi caldi che interessano l’artigianato artistico oggi insieme a un’idea precisa riguar- do alle strategie per affrontarli. Dopo la formazione in aula, i ragazzi entrano ogni anno nel vivo del progetto accedendo a un tirocinio retribuito con 700 euro al mese. Si distribuiscono quindi lungo lo Stivale per svolgere sei mesi di apprendimento: ciascuno va in una bottega, labo- ratorio o azienda artigiana, fianco a fianco con un mae- stro-tutor che li segue duran- te tutto il periodo. Un’espe- rienza di training on the job di grande valore. La classe dei vincitori dell’edi- zione 2019/2020, il cui tema era quello delle Passioni ita- liane, è composta da giovani gioiellieri, ceramisti, ebanisti, liutai, pellettieri, restauratori, modellisti di calzatura, fondi- tori artistici e così via. Niente di tutto questo sareb- be possibile senza il sostegno di benefattori lungimiranti che ogni anno “adottano” que- sti tirocinanti con una donazione di 5mila euro per ciascun talento. In un futuro non lontano saranno le competenze e i sogni di questi giovani, fatti di stoffa, vetro, oro, legno o ceramica a popolare il palcoscenico del meraviglioso spet- tacolo del saper fare italiano a cui siamo abituati. Il prossimo luglio sarà diffuso il bando di raccolta delle candi- dature per l’edizione 2020/2021. Speriamo che in tanti voglia- no aiutarci, adottando un giovane tirocinante a far brillare il proprio talento. Perché come scriveva Quintiliano, i giovani non sono vasi da riempire: sono fiaccole da accendere.

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