Civiltà del Lavoro, n. 2/2020

59 Civiltà del Lavoro aprile • maggio 2020 FOCUS contrasto alla pandemia in corso. Gli scienziati, tra cui anche l’italiano Paolo Dario, docente dell’Istituto di BioRo- botica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, hanno evi- denziato come queste macchine possano rivelarsi utili in al- meno tre ambiti strategici: assistenza clinica (telemedicina e decontaminazione), logistica (per esempio nella gestio- ne dei rifiuti, anche contaminati) e sicurezza (basti pensa- re alle attività di controllo per le quarantene volontarie). IL RAPPORTO SYMBOLA-ENEL SULLE 100 STORIE ESEMPLARI Come dimostrano i robot in servizio nel pic- colo ospedale di Varese, per non citare gli eserciti di androi- di impegnati negli ospedali cinesi, queste macchine non si limitano a processare informazioni, esse sono capaci di agi- re, muoversi, manipolare, sollevare pesi, trasportare oggetti con precisione, comunicare. “È questo che serve in possibi- li analoghe emergenze future o, semplicemente, per razio- nalizzare molti servizi sanitari, in modo da ottimizzare l’uso delle risorse umane e finanziarie, migliorando nel contem- po la qualità e l’efficacia di alcuni di questi servizi”, si legge nello studio. “La situazione drammatica che stiamo viven- do in queste settimane – ha dichiarato Paolo Dario – ha reso evidente a tutti quanto le operazioni svolte o assisti- te dai robot potrebbero essere utili”. Ora si tratta di agire, ha fatto intendere il professore, tra gli artefici della “Robot Valley”, l’area tra la Valdera e Pisa che dagli inizi degli anni ’80 macina innovazione come pochissime altre al mondo, e tradurre in pratica tutto quello che l’Europa e l’Italia hanno fatto. La comunità scientifica della robotica made in Italy è all’avanguardia, fortemente interconnessa a livello globale e basata su un capitale cognitivo diffuso anche tra medie e piccole realtà imprenditoriali. La robotica potrebbe diventare di fatto la nuova frontiera per fornire servizi altrimenti troppo rischiosi in una realtà sociale in lockdown. Fortemente interconnessa a livello globale e basata su un capitale cognitivo di¢uso, la robotica made in Italy può e deve dire la sua È quello che emerge dal quarto Rapporto sull’innovazio- ne made in Italy “100 Italian robotics and automation sto- ries” pubblicato agli inizi di febbraio e promosso dalla Fon- dazione Symbola e da Enel: cento storie italiane dal Sud al Nord che raccontano di tecnologie pronte a migliorare la vita delle persone: innovazioni applicate alle attività quoti- diane, dal robot assistente nelle case di riposo agli automi che consegnano la spesa a domicilio. “Tecnologia e ricerca – ha evidenziato il Cavaliere del Lavo- ro Francesco Starace, amministratore delegato di Enel nel corso della presentazione dello studio – sono i pilastri del- lo studio che raccoglie 100 esempi virtuosi di aziende che operano nel settore della robotica e dell’automazione made in Italy: storie di ricercatori, mondo accademico e imprese che hanno la capacità di anticipare i tempi, testimoniando ancora una volta la competitività e l’avanguardia del siste- ma italiano in ambito internazionale”. LA FILIERA ITALIANA La robotica potrebbe diventare di fatto la nuova frontiera per fornire servizi altrimenti troppo rischiosi in una realtà sociale in lockdown. A livello mondiale il mercato della robotica ha raggiunto il valore di 16,5 miliar- di di dollari e solo nel 2018 sono state consegnate 422mila unità, con un aumento del 6% rispetto all’anno precedente. L’industria italiana è sesta per il numero complessivo di ro- bot industriali installati (69.142 unità nel 2018), preceduta da Cina, Giappone, Corea del Sud, Stati Uniti e Germania. Per numero di pubblicazioni scientifiche, oltre 10mila, l’Ita- lia è inoltre sesta al mondo nella ricerca robotica davanti a Francia, Canada, Corea del Sud e Spagna. Per quanto riguarda il comparto industriale, la filiera della robotica italiana conta ben 104mila imprese, cresciute del 10% in cinque anni, con un totale di 429mila addetti. Mila- no guida la classifica con circa 12mila imprese e 110mila ad- detti; seguono Roma con 11mila imprese e 63mila addetti, Napoli con 5mila imprese e 13mila addetti, Torino con 5mi- la imprese e 25mila addetti e con circa 2mila imprese tra Brescia, Padova, Bari, Bologna, Firenze, Monza e Brianza, Bergamo e Salerno. La robotica italiana arriva anche nello spazio: sono made in Italy diverse tecnologie utilizzate sulla sonda robotica del- la Nasa InSight, sbarcata su Marte nel 2018, e su quelle che nel 2020 saranno utilizzate nella missione ExoMars per lo studio del terreno marziano, come la semisfera catarifran- gente Larri (Laser Retro-Reflector for InSight) che fornirà la posizione del lander sulla superficie di Marte, sviluppa- ta dall’Istituto nazionale di fisica nucleare con il supporto dell’Agenzia spaziale italiana.

RkJQdWJsaXNoZXIy NDY5NjA=