Civiltà del Lavoro, n. 1/2020

Firenze, Galleria dell'Accademia - David di Michelangelo Tivoli, Villa d'Este Civiltà del Lavoro febbraio 2020 Trasformare un edificio inutilizzato nel centro di un distret- to creativo, si sottolinea nella ricerca targata Ocse, o consi- derare l’ambiente urbano circostante come l’estensione di un museo, allo scopo di dare vita ad un laboratorio cultu- rale diffuso, porta a una maggiore attenzione da parte dei flussi turistici e a un inserimento più efficace nella vita del- la comunità dove si va a inserire. MUSEI ITALIANI, ECCO I TOP PLAYER Un museo non è dunque solo un museo, cambia funzioni, può ampliare il suo raggio di azione e irradiare il tessuto sociale ed econo- mico di riferimento. Si tratta una convinzione che le real- tà museali italiane stanno facendo sempre più propria an- che grazie ai numeri. Il 2019 ha segnato un ulteriore balzo in avanti del numero di visitatori e degli incassi. Alla fine di gennaio è stata resa nota la classifica dei primi 30 musei e parchi archeologici statali: complessivamente sono entrati nel 2019 quasi 30 milioni di visitatori (circa 700mila ingressi in più rispetto al 2018 con un incremento del 2,4%). Le prime cinque regio- ni per numero di ingressi sono il Lazio, la Campania, la To- scana, il Piemonte e la Lombardia. In testa sempre il Colosseo, con oltre 7,5 milioni di visitato- ri, seguito dalle Gallerie degli Uffizi, con quasi 4,4 milioni di ingressi, e da Pompei, con circa 4 milioni di presenze. Se- guono la Galleria dell’Accademia di Firenze e Castel Sant’An- gelo, che già da tempo occupano le prime posizioni della classifica della top 30. Tra i risultati degni di nota anche il boom della Galleria Na- zionale delle Marche, che con circa 70mila biglietti in più ri- spetto ai quasi 195mila visitatori del 2018 segna un +36,8%, e una crescita significativa dei musei napoletani, capeggia- ta dal Museo di Capodimonte, che aumenta del 34,2% i vi- sitatori e con quasi 253mila ingressi scala quattro posizioni in classifica e entra nella “Top 30”. Significative affermazio- ni anche per Castel Sant’Elmo, che passa da quasi 225mila a 267mila visitatori salendo dal trentesimo al ventisettesimo posto con un +18,7% di ingressi, e per Palazzo Reale, che con una crescita di visitatori dell’11% arriva a oltre 270mi- la biglietti staccati che valgono il venticinquesimo posto in classifica, due posizioni in più rispetto all’anno scorso. QUANTO VALGONO I MUSEI? Cosa indicano queste ci- fre al di là degli ingressi e del trend positivo che il sistema museale italiano sembra aver saputo stimolare e intercetta- re? Ecco, si può parlare di un sistema italiano o è il caso di fare delle distinzioni quanto a capacità di impatto sul terri- torio? La risposta arriva da uno studio elaborato da Boston Consulting Group (Bcg) per il Mibact e pubblicato lo scorso ottobre. Il primo dato: Il contributo strettamente econo- mico dei musei italiani al Paese è di 27 miliardi di euro, pari all’1,6% del Pil per un totale di 117mila occupati. Il secondo dato altrettanto significativo è che i 32 musei autonomi at- traggono da soli il 58% dei visitatori dei musei afferenti FOCUS

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