Civiltà del Lavoro, n. 1/2020

13 Civiltà del Lavoro febbraio 2020 PRIMO PIANO ciati con la nostra arte, la nostra storia e la nostra cultura. Poi c’è il turismo che vale il 10% del Pil e può crescere an- cora in quantità e qualità, soprattutto al Sud, visto che pae- si come la Spagna e la Gran Bretagna ci precedono nelle classifiche degli arrivi e delle permanenze. Per questo biso- gna investire di più nella cultura, promuovendo il mecena- tismo, promuovendo scuole di management turistico, fa- vorendo la creatività dei giovani attraverso le Accademie d’arte e valorizzando la rete dei musei e dei “Musei d’im- presa”, delle fondazioni culturali, molte delle quali promos- se da Cavalieri del Lavoro. Alla cultura imprenditoriale si salda anche il Progetto di valorizzazione dell’Archivio storico della Fondazione? La storia delle imprese è a pieno titolo un capitolo fon- damentale della storia nazio- nale, soprattutto in un Pae- se a imprenditorialità diffusa come il nostro, patria dei di- stretti industriali. E noi ab- biamo il dovere di valorizza- re e mettere a disposizione il nostro Archivio Storico che detiene, dalla fondazione del 1901 in avanti, le schede di quasi tremila Cavalieri del Lavo- ro. Stiamo arricchendo i singoli dossier con i materiali fo- tografici e adesso stiamo procedendo alla digitalizzazione che consentirà il più facile e ampio utilizzo dell’Archivio. C’è poi il Progetto denominato Base Dati. Di che si tratta? Col Progetto Base Dati intendiamo avviare un’attività che consenta, attraverso analisi e indagini economiche e stati- stiche, di sottolineare il contributo dei Cavalieri del Lavoro e delle loro imprese allo sviluppo del Paese. Se il Progetto Archivio intende valorizzare le storia dei Cavalieri del La- voro, il Progetto Base Dati vorrebbe rendere noi stessi e il Paese sempre più consapevoli del ruolo che le aziende dei Cavalieri del Lavoro continuano a svolgere nel Paese: anche grazie alla loro azione siamo una delle prime economie del mondo, la seconda manifattura europea, in vetta alle clas- sifiche di longevità, qualità della vita. Noi italiani abbiamo certamente motivi per essere sconten- ti e lamentarci, ma abbiamo anche molte ragioni di soddi- sfazione e fiducia. E soprattutto, dobbiamo essere più con- Tra le nuove iniziative anche il Progetto Base Dati, con cui intendiamo avviare un’attività che consenta di sottolineare, attraverso indagini statistiche, il contributo dei Cavalieri del Lavoro e delle loro imprese allo sviluppo del Paese sapevoli che abbiamo il dovere di mantenere e migliorare quello che abbiamo costruito. La Federazione dei Cavalieri del Lavoro opera all’inter- no di un ricco tessuto di organizzazioni e associazioni imprenditoriali, sociali e culturali. Che rapporti avrete con questi mondi? Siamo e saremo apertissimi alla collaborazione e al con- fronto con queste organizzazioni e devo dire che mi sono già giunte dai presidenti di molte di esse numerose testi- monianze di piena disponibilità a studiare insieme iniziati- ve e proposte. Con Assonime abbiamo, per esempio, già deciso di avvia- re uno studio e una serie di proposte per migliorare gli strumenti regolamentari e fiscali per favorire il mece- natismo culturale ed esten- derlo anche a istituzioni cul- turali private. Da parte nostra non man- cherà l’intento di raggiun- gere risultati attraverso tali collaborazioni per continua- re a migliorare l’Italia. Infine, il vostro impegno per la formazione dei giovani: che spazio riserverà alle attività che la Federazione svi- luppa attraverso il Collegio Lamaro Pozzani? Con il nostro Collegio universitario, che da poco è entra- to nella ristretta rete dei Collegi universitari “di merito”, i Cavalieri del Lavoro affermano il valore della formazione d’eccellenza, basata sul merito e la valorizzazione dei gio- vani talenti, quale leva strategica per la crescita sociale ed economica del Paese. Formazione, impegno negli studi e nei percorsi professio- nali, capacità di raggiungere risultati misurabili, sono i va- lori che da sempre guidano il Collegio e con cui i Cavalieri del Lavoro vogliono contribuire allo sviluppo di un’econo- mia della conoscenza. Con la nostra Commissione per le Attività formative gui- data ancora dalla collega Linda Gilli e con il fondamentale contributo del Comitato scientifico, proseguiremo e inten- sificheremo le iniziative formative e di confronto, di respiro nazionale e internazionale, da assicurare ai ragazzi ospiwti del Collegio.

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