Civiltà del Lavoro, n. 6/2019

97 Civiltà del Lavoro dicembre 2019 INTERVENTO le strategie di noi occidentali al fine di cogliere le opportu- nità di esportare i nostri prodotti a questa nuova grande messe di potenziali consumatori e ho compreso che il fe- nomeno si articola soprattutto con due modalità. Elevata mobilità: grazie alla nuova formidabile rete di treni ad alta velocità, la loro Tav è la più lunga del pianeta con ol- tre 22mila chilometri, che funzionano perfettamente e non sono costosi, unitamente a un incremento di voli interni, una gran parte di queste persone si stanno muovendo, e lo faranno sempre di più, in tutto il paese. L’altro fenomeno è costituito da una importante urbaniz- zazione, tale da far dire che questo sarà ancora un settore trainante dei prossimi decenni. Al momento attuale il tas- so di urbanizzazione è pari al 57,3%, un po’ al di sotto del 70-80% dei paesi sviluppati ma superiore al 50% della me- dia mondiale. A questo proposito va citato il caso della città di Jing Ji Ji, che vedrà la luce intorno al 2020, con 130 milioni di abitan- ti, e che unirà Beijing-Tianjin e Shijiazhuang (Hebei), ove si sta progettando l’aeroporto più grande del mondo nella provincia dell’Hebei. Ma la cosa più importante, anche in questo caso di tipo più qualitativo, è la nascita, non lontano da Shijiazhuang e da Baoding, della realtà di Xiongan che dopo Shenzhen nel 1980 e Pudong nei primi anni ’90, rappresenterà una gran- de innovazione: un centro di eccellenza dell’alta tecnolo- gia e dei servizi, una sorta di nuova edizione di una free I miei oltre 150 viaggi in Cina sono stati molto diversi, come ad esempio gli ultimi due. Un mese fa sono andato a Keqiao, a circa 300 km a sud di Shanghai; è stato un viag- gio brevissimo, a testimonianza del fatto che la Cina è sem- pre più vicina: 66 ore via dall’Italia, 33 di viaggio, 23 di volo e 10 di auto, e altre 33 per tutto il resto, compresa la visita a tre fabbriche in piena attività nonostante fosse domenica. La scorsa estate la missione è stata particolarmente impor- tante perché ho visitato le città di Qingdao, Beijing, Hangzhou, Wuhan, Chengdu, Shijiazhuang, realtà del secondo e terzo livello e ho potuto avere – grazie agli incontri con ministri, locali e provinciali, sindaci, segretari di partito ma anche nel corso dei forum o come guest professor alla Tsinghua Uni- versity con imprenditori, professori e studenti – una pano- ramica completa dei cambiamenti in atto. Di fatto ho avuto accesso a informazioni dirette, dal pae- se reale, e appreso cose che non si leggono sui giornali. Da questo osservatorio privilegiato ho tratto la conclusione che la Cina resta un grande produttore e ad esempio per la parte che conosco meglio, quella del mio mondo tessile moda, è ancora uno dei due “sarti del mondo”, come cor- rettamente titolò la stampa internazionale in riferimento alla storico accordo firmato fra la Camera Nazionale della Moda Italiana e la China Fashion Association il 27 marzo del 2011. In effetti i leader mondiali sono due: loro per le grandi pro- duzioni, soprattutto standardizzate, noi per i prodotti di ec- cellenza qualitativa ad alto contenuto creativo, ma la nuova situazione che sta emergendo è che la Cina sta diventan- do soprattutto “laboratorio del mondo”, nel senso di luo- go ove si elabora il futuro, ove nascono nuovi stili di vita, nuovi comportamenti e situazioni nei più svariati settori. È importante capire il fenomeno legato all’incremento de- mografico della popolazione, soprattutto delle giovani ge- nerazioni X, Y, i cosiddetti millennials e Z e l’esponenziale aumento della mobilità. Sono trend che riguardano soprat- tutto Greater China, Corea e dintorni, più di un miliardo e 500 milioni di persone. La sintesi sta in un acronimo “generazione BAT”, quello dei tre colossi tecnologici cinesi Baidu-Alibaba-Tencent. Per que- sto è addirittura nato il Fondo C-Ventures per i millennials. Una prima conclusione: nel mondo degli stili di vita del lus- so, come in altri casi, dovremo sempre di più fare i conti con le influenze provenienti dal lontano Est del mondo. Una delle novità più importanti è quella rappresentata dalla nuo- va mobilità che c’è in Cina: parliamo di circa 400 milioni di abitanti delle campagne che ora, con le nuove norme, pos- sono spostarsi e questo è anche il motivo che ha spinto a livelli altissimi l’attività di costruzione in Cina. Ho approfondito questo aspetto, fondamentale anche per Mario Boselli

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