Civiltà del Lavoro, n. 6/2019

78 Civiltà del Lavoro dicembre 2019 Chiave per lo sviluppo? I mercati esteri AUTOMAZIONE GLOBALE NICOLA PIOVAN Venezia - Industria/Automazioni Industriali otto la sua guida l’azienda di famiglia è diventata una multinazionale con im- pianti produttivi in tutti i continenti, dall’Asia all’America, fino all’Africa. No- nostante abbia oggettivamente portato più ricchezza, la globalizzazione è spesso percepita co- me un fenomeno negativo. Cosa ne pensa? La globalizzazione ha portato sia vantaggi che svantaggi, che a seconda del buon senso e dell’equilibrio usati porte- ranno positività o negatività a livello globale. Tra i fattori positivi possiamo citare un’apertura e diversifi- cazione di ideologie, valori, lingue e una facilità di accesso per chiunque a qualsiasi prodotto e/o servizio esistente. Tra gli svantaggi c’è sicuramente la disparità tra nazioni e cultu- re ricche e povere con la conseguenza di un impoverimento culturale, linguistico e di valori delle economie meno forti. Come dicevo, la capacità di bilanciare gli effetti positivi con quelli negativi sarà probabilmente quello che contribuirà a fare sì che la globalizzazione sia percepita come un proces- so più positivo che negativo. Ha modo di interfacciarsi con il mondo lavorativo cine- se e statunitense, due mondi lontanissimi. Quali le dif- ferenze che più l’hanno impressionata? Sinceramente i due mondi, americano e cinese, presentano due culture e due mentalità completamente diverse tra loro. I cinesi sono molto focalizzati sul miglioramento delle pro- prie condizioni economiche e di status, arrivando ad accet- tare condizioni di lavoro che in continenti più sviluppati qua- le quello americano sono difficilmente tollerabili. Gli americani per contro sono molto più focalizzati su un benessere che va al di là del semplice aspetto economico e sono più coinvolti nella politica del proprio paese. S

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