Civiltà del Lavoro, n. 6/2019

37 Civiltà del Lavoro dicembre 2019 PRIMO PIANO AURORA ABBONDANZA Alfiere del Lavoro 2019 Fisica – Università degli Studi di Roma “La Sapienza” Come mai ha scelto fisica? Mi sono sempre piaciute le materie scientifiche e inizialmen- te ero tentata anche da chimica. Poi ho scelto fisica per- ché unisce la base matematica alla capacità immaginativa. Ha già un’idea dello sbocco lavorativo? In futuro mi vedo come ricercatrice, ma non so bene an- cora in quale campo. Al momento astrofisica o fisica delle particelle sono gli ambiti che più mi interessano ma potrei cambia- re idea a mano a mano che stu- dierò altre applicazioni che prima mi erano sconosciute. Da dove nasce la passione per l’astrofisica? È una cosa che risale alla mia in- fanzia. Abito vicino Genova, ma la mia famiglia ha una casa a Peri- naldo, dove nacque l’astronomo Giovanni Domenico Cassini. Il paese ha sempre organizza- to eventi e conferenze con importanti scienziati e ricordo che da piccola partecipavo con grande curiosità. Mi stupivo del fatto che c’erano concetti che, pur se complessi, riusci- vo ad intuire. Forse perché la fisica si basa molto sul guar- dare le cose con occhi nuovi, senza pregiudizi, come solo i bambini sanno fare. È una dei nuovi allievi del Collegio Lamaro Pozzani. Come si trova? Molto bene. Avevo scelto di provare le selezioni attratta soprattutto dagli aspetti formativi e multidisciplinari, ma ora che sono dentro lo apprezzo molto anche per la di- mensione di comunità che si respira. Siamo 70 ragazzi che studiano materie diverse e c’è sempre qualcuno che ma- gari ha sostenuto i tuoi stessi esami ed è pronto ad aiutar- ti se hai difficoltà. Fra le sue passioni c’è l’atletica leggera, che pratica a li- vello agonistico da diversi anni. Proseguirà? Sì, mi alleno due o tre volte a settimana. Ovviamente lo stu- dio resta la priorità rispetto allo sport, ma mi sono accorta di non riuscire a fare bene l’uno senza l’altro. Un desiderio? Vorrei che il mio lavoro potesse avere un impatto anche nel sociale. Ho sempre partecipato a gruppi di volontaria- to e mi piacerebbe continuare a sentirmi utile. Ancora non so bene come, ci penserò. ​ MARTINA CORELLI Alfiere del Lavoro 2019 Matematica – Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” Cosa l’ha spinta a scegliere matematica? La matematica è da sempre una delle mie più grandi pas- sioni. Addirittura da bambina pensavo che sarei potuta di- ventare una brava insegnante. I miei nonni ne sanno qual- cosa, visto che mi esercitavo con loro fingendo che fossero i miei alunni. Comunque credo che la matematica rispecchi un po’ il mio modo di essere. E poi ho la spiegazione scien- tifica del caos nella mia stanza! Pratica taekwondo da oltre dieci anni, la carriera spor- tiva potrebbe essere uno sbocco lavorativo? Attualmente faccio parte del Gruppo sportivo dell’Eserci- to qui a Roma. È bello che mi sia stata data questa oppor- tunità. Come si dice? Due piccioni con una fava. Anche se i “piccioni” sono più di due: ho l’opportunità di allenarmi col tecnico del Gruppo Sportivo e coi Maestri della Nazionale, frequentare un’università prestigiosa, fare esperienze di vita in una città caotica e affascinante allo stesso tempo come Roma, percepire uno stipendio (il che non guasta certo). È facile comprendere che quindi il mio lavoro attualmente è riconducibile al taekwondo. A questo, in futuro spero di poter aggiungere una profes- sione che abbia a che fare con la matematica. Cosa di pre- ciso non so. Ho scelto questa facoltà solo con il cuore, per- ché ci potessimo conoscere meglio. Conciliare studio e sport a livel- li agonistici richiede molto impe- gno. Come riesce? Quando ho iniziato con il taekwon- do ero davvero piccola, ma, dato che praticavo anche ginnastica artistica e andavo a scuola, ho imparato su- bito a organizzare bene i miei impe- gni per poter fare tutto al meglio. È complicato, ma quello che normalmente è un sacrificio io lo prendo come una sfida quotidiana. La parola d’ordine è ambizione. Quel tipo di ambizione “sana”, come la defini- sco io, che mi spinge a fare sempre di più e sempre meglio, ma solo per una gratificazione personale. Un sogno nel cassetto? Sogni nel cassetto? Ho una cassettiera intera! Però sicura- mente ne ho alcuni urgenti e altri importanti: una pronta guarigione dal recentissimo infortunio alla mano, la paten- te, la macchina. Ma i miei sogni più grandi per ora restano la laurea in matematica e le Olimpiadi! . ​

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