Civiltà del Lavoro, n. 6/2019

27 Civiltà del Lavoro dicembre 2019 Il Presidente Mattarella con i neo Cavalieri del Lavoro PRIMO PIANO Occorre far sì che il nostro sia un sistema sempre più aper- to, con un dialogo virtuoso tra giovani, istituzioni, sistema formativo, imprese. L’eccesso di cautela come regola ine- ludibile, il rifuggire da qualsivoglia margine di rischio nei fi- nanziamenti chiude spazi all’innovazione, a iniziative che an- drebbero, al contrario, incoraggiate. Mettere fianco a fianco, come abbiamo appena fatto, i 25 nuovi Cavalieri del Lavoro con 25 giovani Alfieri rappresen- ta, simbolicamente, un impegno che non riguarda soltanto i singoli premiati di oggi ma deve coinvolgere tutte le com- ponenti attive del nostro Paese. Il succedersi delle generazioni ha comportato spesso dei salti e non di rado ha generato tensioni. Oggi avvertiamo di trovarci di fronte a problemi inediti, che vanno affrontati con serietà e lungimiranza: vale sul piano delle risorse necessarie ad assicurare, sul piano ambienta- le, uno sviluppo, vale sul piano economico e delle scelte di finanza pubblica per affrontare i temi posti dagli squilibri demografici in Italia e in Europa. Talvolta si levano voci che tendono a creare artificiose con- trapposizioni giovani/anziani, a porre in concorrenza le ge- nerazioni per quanto attiene alla distribuzione delle risorse pubbliche: è un terreno insidioso che pone in discussione la stessa coesione sociale. La prima preoccupazione di ogni famiglia è l’avvenire di figli e nipoti: ciascuna società sana è, anzitutto, preoccupata del loro avvenire. Quello che va perseguito, semmai, è un consapevole patto tra le genera- zioni per far crescere l’Italia e confermarla il meraviglioso Paese che abbiamo ricevuto. Una frattura che penalizzasse i giovani – nel lavoro, nel red- dito, nella possibilità di costruirsi una famiglia e un futuro – sarebbe certamente tra le più dannose per la comunità. Occorre investire, quindi, con coraggio e intelligenza nel capitale sociale del Paese. Scuola, formazione, ricerca, so- stegno alle iniziative giovanili sono fondamentali per da- re vita a un nuovo ciclo virtuoso, guidare l’innovazione e creare occupazione di qualità. Sono temi, naturalmente, che non riguardano esclusiva- mente la questione giovanile. Tenere unite le generazioni significa impegno a gestire l’at- tuale fase di transizione nel sistema economico, occuparsi degli adulti che perdono il lavoro e hanno bisogno di riqua- lificarsi, di costruire nuove competenze. Equità e mobilità sociale sono fattori decisivi di crescita, si alimentano l’un l’al- tra e insieme contribuiscono alla competitività del Paese, a un clima di maggior fiducia, a una maggiore qualità della Mettere fianco a fianco i 25 nuovi Cavalieri del Lavoro con 25 giovani Alfieri rappresenta, simbolicamente, un impegno che non riguarda soltanto i singoli premiati di oggi ma deve coinvolgere tutte le componenti attive del nostro Paese​

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