Civiltà del Lavoro, n. 6/2019

15 Civiltà del Lavoro dicembre 2019 A fornirci l’occasione è l’Europa che, come afferma Stefano Patuanelli, ministro dello Sviluppo economico, con la nuo- va legislatura ha lanciato il Green New Deal. “La sostenibi- lità non è un costo puro – spiega – ma è la manifestazio- ne della consapevolezza del fatto che tutti abbiamo delle responsabilità cui siamo chiamati a dare conto alla collet- tività, in diversa misura, oggi e domani”. Un cambio di pa- radigma è dunque necessario e “istituzioni e imprese non possono sottrarsi a questo appello”, sottolinea Patuanelli. L’impatto sarà forte e richiederà, fra le molte cose, anche un ripensamento del sistema delle competenze, “metten- do tutti nella condizione – specifica ancora il ministro – di potersi esprimere al meglio, anche attraverso le nuove mo- dalità concesse proprio dall’avvento delle macchine intel- ligenti, che sostituiranno inevitabilmente alcune mansioni dei lavoratori”. Ma non c’è alcuna minaccia all’orizzonte per- ché “da secoli il vero motore delle economie occidentali è l’innovazione e da qui dobbiamo ripartire senza indugi”. esponsabilità, lungimiranza, capacità di guardare al benessere della comu- nità e del territorio. Le caratteristiche della migliore imprenditoria italiana vengono celebrate ogni anno in oc- casione della consegna delle onorifi- cenze ai 25 nuovi Cavalieri del Lavo- ro nominati il 2 giugno dal Capo dello Stato. Insieme a loro vengono premiati anche i 25 Alfieri del Lavoro, ovvero i mi- gliori fra gli studenti che hanno concluso gli studi superio- ri. Si stabilisce così un ponte ideale fra le generazioni, pre- messa indispensabile per costruire il futuro di una comunità. Ed è proprio su questo concetto che si sofferma il Presi- dente della Repubblica Sergio Mattarella nel rivolgere il suo saluto alla platea del Salone dei Corazzieri del Quirinale: “Nessuna comunità – afferma – può progredire se si spez- za la catena della fiducia, della trasmissione dell’esperien- za, della speranza di pensare e realizzare insieme un futu- ro migliore. Nessuna società può ben preparare il proprio domani se i giovani incontrano ostacoli nel loro percorso di crescita o se la struttura sociale li emargina”. Da qui l’im- portanza di costruire occasioni affinché i giovani non sia- no costretti a “cercare altrove opportunità che nel nostro Paese tendono a rarefarsi”. L’impresa può fare tanto a patto, però, come ricorda il pre- sidente Antonio D’Amato, di “ridare fiducia agli imprendito- ri italiani ed esteri perché l’Italia possa attrarre investimen- ti per allargare la base produttiva e creare nuove e migliori opportunità di lavoro”. Le diseguaglianze sociali, spiega an- cora D’Amato, richiedono investimenti in equità, ma “occor- re ricordare con chiarezza che per distribuire ricchezza bi- sogna innanzitutto crearla e che l’Italia da oltre dieci anni è un paese a crescita zero”. Si rende dunque necessario un percorso di “riforme, rigore e crescita” che aiuti il nostro Paese a recuperare un ruolo da protagonisti. Cavalieri e Alfieri del Lavoro CATENA DI FIDUCIA per progettare il domani​ R di Clara DANIELI PRIMO PIANO Il Presidente Mattarella, Stefano Patuanelli e Antonio D'Amato

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