Civiltà del Lavoro, n. 6/2019

112 Civiltà del Lavoro dicembre 2019 LIBRI I primi datori di lavoro furono un ciclista (nel senso di artigiano che ripara le biciclette), il negozio Bonfanti a Bergamo e, infine, la fabbrica Legnago a Nembro. “Imparai attraverso questi impieghi un mestiere, come si diceva allora. Il lavoro consisteva nel ristrutturare le biciclette, smontandole pezzo dopo pezzo, separando e distinguendo i componenti buoni da quelli usurati e, infine, assemblando al telaio le parti vecchie, ma ancora in buono stato, con quelle nuove. Il lavoro che svolgevo con le biciclette era molto simile a quello che face- va mio padre in qualità di tecnico polivalente presso la ferrovia della Valle Seriana”. Ha inizio in un’officina l’avventura lavorativa e per moltissimi versi anche esistenziale di Domenico Bosatelli, Cavaliere del Lavoro dal 1994, fondatore della Gewiss, azienda specializzata nella produzione di soluzioni che vanno dalla home & building automation ai sistemi di protezione e distribuzione dell’energia, con 1.500 di- pendenti e una presenza in oltre 100 paesi nel mondo. Bosatelli è un capitano d’industria, un self made man, ma prima di tutto un curioso. Ne ha di cose da raccontare il Cavaliere, che non ha mai smesso di sognare né di tradurre i suoi sogni in real- tà, come “Come Chorus Life”, il pezzo di Bergamo che Bosatelli si è messo in testa di realizzare come esem- pio di quartiere del futuro. Di certo non tutte, ma nei 13 capitoli suddivisi per settennati (“Sono fermamente convinto che ogni sette anni il ciclo biologico della nostra vita cambi e si rinnovi”) del suo “Oltre le stelle. Ogni cosa, in ogni momen- to, al meglio”, l’ingegnere ne racconta molte. Come quando da apprendista in quell’officina della bergamasca riuscì ad assemblare 12 biciclette in 40 ore di lavoro consecutive, quando normalmente per allestire una bici serviva una giornata intera. “Non è che fossi un fenomeno – dice – ma, semplicemente, per realizzare quella performance da record, avevo avvicinato a me tutti i pezzi che andavano montati in modo da poterli avere velocemente a disposizione secondo la sequenza di realizzazione”. Oggi, alla soglia degli 86 anni, Bosatelli ha come un’urgenza di trasferire questa deter- minazione a chi il futuro lo sta costruendo. “Ho percorso 5 milioni di chilometri in au- tomobile. Ho compiuto 20 volte il giro del mondo. Ho sviluppato oltre 1.000 brevet- ti industriali. Ho messo sotto le dita di miliardi di persone un tasto simile a quello di un pianoforte per accendere e spegnere la luce. Ho fumato (stupidamente) un milio- ne di sigarette perché il fumo mi ha sempre fatto compagnia soprattutto durante le notti insonni e i viaggi. Ho vissuto 85 battaglie mortali, quanti sono i miei anni”, scri- ve, ma quel che più conta è “divertirsi in qualcosa di utile, fino all’ultimo istante della vita, guardando oltre le stelle”. Questo libro è la testimonianza di un infaticabile lavoratore che non ha mai smesso di guardare più in là dell’orizzonte senza mai smarrire la consapevolezza di procedere con i piedi saldamente piantati per terra. Un libro che è anche un gesto di generosi- tà, che permette al lettore di entrare nei ricordi di un uomo visionario che tra insuc- cessi (“l’80 per cento della mia vita”) e sfide vinte ha segnato una pagina importante del nostro Paese. TRAGUARDI E SOGNI di un capitano d’industria Nel libro“Oltre le Stelle” il Cavaliere Domenico Bosatelli ripercorre una vita trascorsa fra brevetti, viaggi e duro lavoro

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