Civiltà del Lavoro, n. 6/2019

106 Civiltà del Lavoro dicembre 2019 È la Cantina Monte delle Vigne del Cavaliere Paolo Pizzarotti ad avere ospitato quest’anno l’appuntamento che da sette anni vede riunirsi i Cavalieri del Lavoro impegnati nella “nobile e antica arte” della produzione del vino VITA ASSOCIATIVA Sandro Boscaini, L’eterno 2015 di Paolo Panerai, il Lupicaia 2015 di Gian Annibale Rossi, il Ripe al convento 2013 di Vit- torio Frescobaldi, il Ferrari Maximum Blanc de Blanc di Gi- no Lunelli, il Trimarchisa 2016 di Francesco Tornatore e il Barolo Brunate 2015 di Bruno Ceretto. oltivavo erba medica e frumento per l’alimentazione del bestiame da lat- te e in parte da carne che allevavo allora, ma il mio desiderio era sem- pre stato quello di produrre vino”. Desiderio che 15 anni fa il Cavalie- re Paolo Pizzarotti traduce in una realtà ora pluripremiata. La cantina del Cavaliere Pizzarotti prende il nome dalla collina più alta di Ozzano, dove si coltivano vigne fin dal medioevo. Tre bicchieri assegnati dal Gambero Rosso al Callas, una Mal- vasia di Candia aromatica al 100%, e a Monte delle Vigne rosso, una Barbera e Bonarda. Risultati entusiasmanti ispi- rati dall’amore per “un’arte nobile e antica”, che Pizzarotti ha celebrato in occasione dell’appuntamento con i “Cava- lieri del Vino” ospitato nella cantina di Monte delle Vigne a Ozzano Taro lo scorso 26 ottobre. Con lui il gotha dei produttori italiani, i Cavalieri Bruno Ce- retto, Sandro Boscaini, Vittorio Frescobaldi, Gino Lunelli, Paolo Panerai, Gian Annibale Rossi, Francesco Tornatore. Le eccellenze in degustazione: il Riserva Costasera 2013 di I Cavalieri del vino “C di Giovanni PAPA

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