Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2019

44 Civiltà del Lavoro novembre 2019 SPECIALE Unione europea ha dinanzi a sé sfi- de importanti. Quella contro il cam- biamento climatico rappresenta for- se la cifra della nuova Commissione guidata dalla tedesca Ursula von der Leyen, ma si innesta all’interno di profondi mutamenti in corso nel continente come la quarta rivoluzione industriale e si misu- ra con l’esigenza di garantire un impatto “dolce” dal punto di vista economico e sociale su imprese e cittadini. Molta attenzione andrà posta quindi sul prossimo Quadro finan- ziario pluriennale, ovvero il bilancio settennale dell’Ue post 2020, dal quale si evincerà se i singoli paesi intendono do- tare l’Unione degli strumenti necessari per affrontare insie- me questi impegni. In attesa che il negoziato fra i leader europei entri nel vivo, possiamo ripercorrere in sintesi quanto finora è stato fatto nel ciclo di programmazione precedente. Naturalmente è presto per qualsiasi tipo di valutazione qualitativa, che potrà essere condotta soltanto a conclusione del ciclo 2014/2020. I FONDI STRUTTURALI E LA POLITICA DI COESIONE. Per quanto riguarda la politica di coesione, una premessa è d’obbligo. Essa rappresenta la principale strategia euro- pea a sostegno degli investimenti, della competitività e del- le esigenze di riequilibrio sociale ed economico dei paesi aderenti all’Unione. I fondi strutturali sono lo strumento at- traverso il quale tale politica si esplica e sono infatti per lo più concentrati nei paesi e nelle regioni classificati come “in ritardo di sviluppo”, ovvero quelli il cui Pil pro-capite si ferma al di sotto del 75% della media europea. A un ritar- do maggiore corrispondono risorse pro-capite maggiori. Nel periodo 2014/2020 l’Europa ha complessivamente de- stinato alla politica di coesione oltre 300 miliardi di euro, circa un terzo del bilancio totale dell’Unione. La dotazio- ne assegnata all’Italia è stata di 44 miliardi di euro, che ri- sulta così il secondo beneficiario dopo la Polonia. In base all’Accordo di Partenariato, ovvero il documento quadro che definisce strategia, metodi e priorità di uso dei fondi e che è il frutto di un negoziato fra la Commissione euro- Italia e fondi comunitari ECCO I CONTI L’ di Silvia TARTAMELLA In attesa del prossimo Quadro finanziario pluriennale che assegnerà i finanziamentie per il ciclo 2021-2027, abbiamo fatto il punto su come il nostro Paese sta gestendo le risorse della programmazione in corso

RkJQdWJsaXNoZXIy NDY5NjA=