Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2019

41 Civiltà del Lavoro novembre 2019 SPECIALE L’Unione europea sta avviando la nuova legislatura con il nuovo Parlamento e la nuova Commissione: quali sono le attese dell’Italia per la prossima legislatura? In Europa stiamo parlando del nuovo bilancio dell’Ue per i prossimi sette anni (il Quadro Finanziario Pluriennale), di innovazione digitale, di migrazioni, della dimensione socia- le del mercato interno e di un nuovo patto per la crescita verde, il cosiddetto “Green Deal” europeo. Sono temi sui quali si gioca il futuro del nostro continente e su cui l’Italia sta lavorando in maniera costruttiva per risultati concreti a beneficio di cittadini e imprese. Il Consiglio europeo del 17 e 18 ottobre scorsi ha avuto un primo confronto con la presidente eletta della Commissio- ne europea, Ursula Von der Leyen, sulle priorità dell’Agen- da Strategica 2019-2024. L’obiettivo principale è quello di fare dell’Europa un continente all’avanguardia nella lotta ai cambiamenti climatici, assicurando una transizione social- mente giusta, verso un’economia verde. In termini pratici, significa trasformare la nostra economia e il nostro siste- ma produttivo in maniera più compatibile con l’ambiente, cogliere le opportunità economiche di questo processo, gestirne le conseguenze senza creare fratture e creare al contempo posti di lavoro. Al Convegno sull’Europa dei Cavalieri del Lavoro a fine settembre a Napoli è emersa la necessità di accresce- re la competitività dell’Europa per continuare a giocare un ruolo tra le grandi aree del mondo. Come si può rag- giungere questo obiettivo? C’è bisogno di rinnovare le politiche europee per governa- re – e non subire – i cambiamenti che attraversano la so- cietà. Il completamento del mercato interno rappresenta una condizione necessaria. Ma non basta, perché ci sono alcuni settori particolarmente importanti che vanno soste- nuti con una politica di investimenti orientata alla crescita di lungo termine: la manifattura avanzata, gli investimenti “verdi” e sostenibili, le energie rinnovabili, l’economia circo- lare, in particolare il riciclo della plastica. Dobbiamo, inoltre, mettere il mercato unico al passo con l’era digitale, utilizzando al meglio intelligenza artificiale e Big data, migliorando le iniziative nel campo della cybersecuri- ty e lavorando per recuperare un posto in prima fila a livel- lo tecnologico. Nell’attuale contesto globale e geopolitico, si devono inoltre realizzare “condizioni di parità” concrete, per sostenere la competitività europea anche nella sua di- mensione esterna: dobbiamo favorire la concorrenza leale ponendo freni alle distorsioni del mercato, quali ad esem- pio il dumping sociale, fiscale e ambientale.

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