Civiltà del Lavoro, n. 3/2019

61 Civiltà del Lavoro luglio 2019 FOCUS uello che stiamo vivendo è probabilmente l’anno zero della nostra agricoltu- ra. I cambiamenti climatici, i patogeni e i numerosi problemi derivanti dalla congiuntura economica negativa hanno costretto gli imprenditori agricoli a vivere momenti di grande difficoltà. Il 2018 è stato l’anno orribile dell’olivicoltura italiana. Le gelate del 27 e 28 feb- braio hanno praticamente azzerato la produzione nelle aree a maggior vocazione, come la Puglia, come il Nord Barese, il territorio dove sorge la mia azienda. A memoria, non ho mai visto nulla di simile. Si è fermata un’economia perché l’agricoltura, e l’olivicoltura in particolare, rappresen- tano davvero il cuore del reddito di migliaia di famiglie. Per fronteggiare la gravissima emergen- za è stata necessaria una grande mobilitazione degli operatori. In particolare con il movimento spontaneo e libero della terra, i cosiddetti “Gilet arancioni” che mi onoro di rappresentare, sia- mo riusciti a ottenere dal Governo nazionale e dalla Regione Puglia l’attenzione che forse que- sto mondo poche volte ha avuto.Per la prima volta, insieme, hanno manifestato gli imprenditori agricoli, gli operai agricoli, i professionisti, i sindacati, sindaci, ognuno spogliandosi delle pro- prie bandiere e delle proprie appartenenze per ottenere il riscatto di una terra e di un settore. Abbiamo trovato davanti a noi interlocutori propensi al dialogo e all’ascolto, come il ministro Centinaio e la sottosegretaria Pesce e, dopo le due manifestazioni di Bari (7 gennaio) e di Ro- ma (14 febbraio), siamo finalmente riusciti a ottenere il decreto legge che consentirà a tante aziende di ripartire dopo un’annata difficile. Siamo riusciti a ottenere anche soluzioni e fondi per combattere la xylella, dopo anni di colpevole silenzio che hanno favorito la dif- fusione del batterio, distruggendo non solo la produzione olivicola del Salento ma an- che quello che era uno splendido paesaggio. Ora sono estremamente felice del fatto che tante aziende e tanti agricoltori seri salenti- ni abbiano la possibilità di poter eradicare gli scheletri delle piante ormai morte e di poter reimpiantare per riprendere finalmente a la- vorare e produrre reddito. Non bisogna mai spegnere i riflettori su questa sciagura, au- gurandoci che i tanti bravi ricercatori impe- gnati da anni in studi sul batterio riescano a trovare una Q Filiera MODELLO VINCENTE da applicare all’olivicoltura di Onofrio SPAGNOLETTI ZEULI Onofrio Spagnoetti Zeuli con il suo team

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