Civiltà del Lavoro, n. 2/2019

53 Civiltà del Lavoro maggio 2019 L’affidamento dei lavori da parte del Com- missario straordinario potrebbe avvenire con procedura negoziata senza previa pubblica- zione del bando, al fine di garantire la celeri- tà degli interventi e quindi il completamen- to dei lavori; • una più precisa definizione tipizzazione del- le ipotesi di esclusione della colpa grave in tema di responsabilità erariale, che spesso blocca il responsabile amministrativo nell’a- dozione delle proprie decisioni. L’obiettivo è di ricondurre entro un perimetro più equo e proporzionato i presupposti della responsa- bilità erariale dei funzionari pubblici, in mo- do da prevenire situazioni di blocco e di fu- ga dalla firma; va reso realmente efficace, in applicazione della direttiva Ue sui ritardi di pagamento (Dir. 2011/7/UE), il pagamento alle imprese entro i 30 giorni complessivi, decorrenti dalla matu- razione del diritto dell’appaltatore. • il potenziamento degli strumenti di tutela alternativi al contenzioso giudiziario, attraverso la valorizzazione dell’istituto dell’accordo bonario. In tal senso è quanto mai necessario un profondo ripensamento del Codice dei contratti pub- blici che, attraverso il superamento del sistema della soft law (che non ha dato i risultati positivi attesi) e la predisposizione di un articolato più semplice, con un regolamento attuativo dotato di forza cogente metta le nostre amministrazioni nelle condizioni di poter attuare i nuovi prin- cipi che esso contiene. Al contempo, è apprezzabile l’intento del decreto “Sblocca-cantieri” per adottare rapidamente alcune misure urgenti per superare le cause di blocco nella realizzazione delle infrastrutture strategiche e fare ripartire il mercato degli appalti pubblici. In questo contesto l’Anac dovrebbe tornare a svolgere un ruolo di vigilanza e di monitoraggio del settore, tipico di un’Autorità indipendente, e un ruolo importante nell’elaborazione dei pareri di precontenzioso, evitando sovrapposizioni di competenze con il sistema legislativo. La prima richiesta degli operatori è quella di avere un quadro normativo certo e vincolante: il quadro normativo spesso “incerto” e “non vincolante” ha infatti creato negli ultimi anni notevoli incertezze per le stazioni appaltanti, legitti- mando il “non fare” piuttosto che “il fare”. Un circolo chiuso assolutamente da scon- giurare per evitare ripercussioni negative a un settore sfinito da una crisi di investi- menti decennale. Concludendo, in mancanza di un piano effi- cace di infrastrutturazione, un Paese a ridot- ta mobilità interna, isolato dal resto dell’Eu- ropa, con infrastrutture per lo più obsolete e carenti di manutenzione, ampie zone ter- remotate, urgenza di un piano di protezio- ne del territorio e messa in sicura di edifici scolastici e pubblici in genere, si autocon- dannerà a un declino senza fine. Profilo VITTORIO DI PAOLA è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 2006. Ha percorso tutta la carriera nell’Astaldi primaria azienda di costruzioni che, sotto la sua guida, ha realizzato importanti infrastrutture, tra le prime 30 società del settore in Europa e leader in Italia. Attualmente è presidente di Famifin e presidente del Gruppo Centrale dei Cavalieri del Lavoro Metro Napoli, stazione Università INCHIESTA

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