Civiltà del Lavoro, n. 2/2019

32 Civiltà del Lavoro maggio 2019 PRIMO PIANO ome in un romanzo di Michel Houelle- becq, lo sguardo si posa ammirato sul- la bellezza della natura solo dopo aver- ne intuito l’ostilità, la lotta e in un certo senso i patti che nel corso del tempo è stata obbligata a stringere con la cultura. Dalla Murgia Timone, dallo spiazzale di Piazza Madonna de Idris, dal Belvedere Luigi Verricchio e, naturalmente, da Piaz- za Duomo, basta guardarsi intorno per sentire che c’è una storia prima della storia che continua ad attraversare quei luoghi ancestrali. Sem- plici in ogni singola forma, i Sassi assumono grandiosità nella totalità dello scenario. Come scrive Pietro Laurea- no, autore dei rapporti che hanno condotto Matera all’i- scrizione nella lista dei beni “Patrimonio dell’Umanità” nel 1993, essi “sono il documen- to architettonico di un rac- conto unico: il lungo proces- so storico di trasformazione ed evoluzione dall’antro pri- mordiale alla costruzione, dai recinti dei pastori al temenos sacro, dalla grotta al tempio, dalle rupi alla civitas, dalla co- munità originaria al fenome- no urbano”. Urbanista di fama interna- zionale e consulente Une- sco, Laureano è prima di tutto figlio di quella terra e da esperto di civiltà mediterranee e architettura di zone aride colloca il fenomeno Matera laddove deve essere collocato per comprenderne il quid. IL QUID DI UNA COMUNITÀ PRIMORDIALE. “L’impor- tanza dei Sassi e della Gravina di Matera – osserva lo stu- dioso nel suo I Giardini di Pietra – è dovuta al perpetuarsi dei principi su cui si fonda la pratica insediativa per un pe- riodo lunghissimo, dalla prei- storia fino al secolo XVIII”. Le ramificazioni sotterranee da cui deriva la stessa materia di cui è fatta sono la metafo- ra di un passato primordia- le che non è mai passato del tutto e che, anzi, negli ultimi anni una rinnovata consape- volezza sta consolidando in premessa di futuro. Matera non è una cartolina, Matera è un modello. È questa la sua forza: cister- ne per il recupero di acqua piovana, architettura passiva, i muri a secco dei terrazza- menti per contenere il degra- do dei suoli, giardini pensili “domestici” che si fanno ar- redo urbano, sistemi ipogei come climatizzatori naturali, tutto questo è il retaggio di conoscenze che hanno trac- Albero genealogico della Famiglia Gattini C Documento unico di un racconto MILLENARIO Con le sue radici antichissime che affondano nella preistoria, Matera è stata a lungo il modello di un dialogo rispettoso fra l’uomo e la natura. Il libro di Pietro Laureano, I Giardini di Pietra, ne ripercorre il cammino

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