Civiltà del Lavoro, n. 2/2019

24 Civiltà del Lavoro maggio 2019 PRIMO PIANO l patrimonio artistico e monumentale del Paese è talmente vasto che lo Stato non avrà mai le risorse e l’attenzione sufficienti per occuparsi di tutto. Ne è convinto Al- berto Bonisoli, ministro dei Beni e delle Attività culturali, che per questo motivo guarda con favo- re a un’autonomia differenziata e al contributo dei privati. E punta anche su un deciso rinnovamento nella Pubblica amministrazione, che deve riacquistare prestigio e credibi- lità attraverso un innesto di nuove competenze. Nell’intervista a tutto campo di Francesco Giorgino, giorna- lista del Tg1, spazio anche a domande sulla condizione eco- nomica del Paese e alla discussa questione Tav. Prima di tutto vorrei partire da una questione di caratte- re generale. Lei è ministro per i Beni e le Attività culturali ed è inoltre un bocconiano, esperto anche di economia. In questo momento è il rappresentante del governo e la domanda ci sta tutta. Le previsioni sulla crescita sono oggettivamente non coincidenti con la stragrande mag- gioranza delle previsioni che hanno fatto tutti gli istitu- ti. C’è una prospettiva di crescita davvero molto limita- ta, prossima allo zero. Come ne usciamo? Vorrei iniziare ringraziando la senatrice D’Onghia per l’invi- to a questo evento. Avevo appena preso servizio, diversi mesi fa, e accettai con grande gioia per due ragioni: la prima è perché era a Matera e ci tenevo a dare un segnale di attenzione a tutto quello che succede quest’anno in questa città, per Matera in gene- rale ma per quello che ciò può voler dire per il Mezzogiorno. La seconda è perché confrontarmi con i Cavalieri del Lavo- ro, con persone che hanno dietro le spalle una solida storia professionale, economica e quant’altro, penso sia sempre qualcosa che a me serva e mi arricchisca. Per quanto riguarda le previsioni, ho visto anch’io che per il primo trimestre le stime sul 2019 sono in calo. Non è una cosa positiva e mi sembra di aver capito che una delle cau- se principali – non so se sia la sola, non sono un economi- sta – sia un rallentamento dell’export legato ad una situa- zione quasi recessiva in alcuni paesi dove noi siamo abituati ad esportare, come ad esempio la Germania. Ciò che invece credo sia più o meno in linea con quello che è accaduto negli scorsi anni è una domanda interna che non decolla. Questa è una delle prime cose che mi disse quan- do iniziammo con il governo Paolo Savona, il quale è sem- pre stato un grande fautore degli investimenti. Il suo man- tra era: dobbiamo fare questa operazione però dobbiamo lavorare per riuscire a spendere i soldi che abbiamo, dob- biamo trovare una soluzione e comunque migliorare la no- stra capacità di spesa. Questa, penso, sia una delle priorità del governo sulla qua- le stiamo lavorando molto intensamente. La nostra priorità è SPENDERE Intervista ad Alberto BONISOLI di Francesco GIORGINO Francesco Giorgino e Alberto Bonisoli I

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