Civiltà del Lavoro, n. 2/2019

19 Civiltà del Lavoro maggio 2019 PRIMO PIANO NICOLA ROSSI Un obiettivo per il sud? Completare la rete infrastrutturale Per tantissimi anni il Sud è stato un terreno di sperimenta- zione delle politiche industriali. Basta un nome per evoca- re quel periodo: Cassa del Mezzogiorno. Un’esperienza che Nicola Rossi, ordinario di econo- mia politica all’Università di Roma “Tor Vergata”, non giudica negati- vamente, specie se paragonata al- le “dolci follie” perpetrate negli ul- timi decenni nel Mezzogiorno: “È l’unico caso che io conosco in cui si fa una politica per 25 anni per- seguendola con determinazione e non ottenendo nessun risulta- to, senza mostrare alcun segno di voler invertire la rotta”. Il docente lancia quindi una proposta: darsi un obiettivo unico per i prossimi cinque-sette anni e utilizzare questo tempo per completare la rete infrastrutturale. A tale scopo, sarebbe opportuno fare una riflessione sul tema dell’impo- sizione fiscale: “Quando si va a valutare la quantità e la qua- lità delle infrastrutture nel Mezzogiorno siamo molto sotto la media nazionale. Perché allora l’aliquota Ires deve essere la stessa a Milano e in Basilicata?”. Rossi suggerisce di lega- re l’aliquota delle imposte sui redditi d’impresa alla dotazio- ne infrastrutturale per il periodo che serve per completare l’integrazione delle reti. D’altra parte, il Paese presenta al suo interno delle differen- ze notevoli, delle quali è necessario prima di tutto prende- re atto per poter agire. Rossi cita l’esempio del mercato del lavoro: “Il fatto che i ragazzi se ne vadano è normale. Fin- ché i salari non saranno legati alla produttività – spiega – e finché ci ostineremo a pensare che il mercato del lavoro in Italia è unico quando non lo è, i ragazzi se ne andranno per forza”. Secondo il professore va superato il tabù del con- tratto collettivo nazionale, che dovrebbe mantenere solo il compito di offrire una cornice normativa. È necessario, dunque, intervenire al più presto. Il Mezzogior- no fra l’altro è l’area del Paese dove muoiono più impre- se rispetto a quelle che nascono e a poco valgono gli elo- gi delle tante eccellenze che pure esistono e prosperano. Parlare di eccellenze del Mezzogiorno è stato a lungo un alibi con il quale ci si è illusi di risolvere il problema. La si- tuazione complessiva invece resta molto preoccupante.​ ALBERTO BOMBASSEI Enfatizzare la piccola dimensione è un errore L’internazionalizzazione rappresenta un processo di svilup- po dell’azienda e la prima cosa da fare per promuovere la crescita delle imprese è smettere di elogiare la piccola di- mensione. Ne è convinto Alberto Bombassei, presidente di Brembo e presidente di Kilometro Rosso, sollecitato a in- tervenire sulla competitività delle imprese italiane all’estero. L’internazionalizzazione non è chiaramente un fatto che si improvvisa e i 2,6 miliardi di euro di fatturato realizzati dalla Brembo, di cui meno del 10% in Italia, arrivano al termine di un lungo percorso fatto di scelte importanti. Come quella, per esempio, di investire in Polonia quando si è dovuto de- cidere dove realizzare una delle prime sedi al di fuori della provincia di Bergamo. “Venti anni fa la Polonia era un paese agricolo. Poi grazie ai finanziamenti europei e a una politi- ca intelligente, oggi è diventata un paese industriale”. Si sa- rebbe potuta fare la stessa cosa al Sud? Bombassei ritiene di sì, a patto però di promuovere nel territorio una cultura a favore dell’industria che ancora oggi non è molto diffusa. Fra gli altri punti toccati nel corso del suo intervento, Bom- bassei ha salutato con favore la conclusione del Memoran- dum of Understanding firmato pochi giorni prima dal go- verno italiano con il governo cinese. Della Cina Bombassei ha ricordato più avanti anche un altro aspetto: l’e- levato numero di laureati ogni anno, circa sette milioni. Una cifra impres- sionante. “È chiaro che dobbiamo fare sistema a livello europeo. Altri- menti conteremo poco”, commen- ta Bombassei. Nella sfida per la conoscenza un buon esempio arriva certamente dal parco scientifico e tecnologico Kilometro Rosso, di cui Bombassei è presidente, che ha aiutato tante piccole e me- die aziende a fare il salto di qualità. Infine, elemento da non sottovalutare, l’attenzione al bello che il patron di Brembo ha dimostrato facendo realizzare il parco dall’archistar Je- an Nouvel. “Abbiamo un vantaggio spesso trascurato, ab- biamo una cultura imprenditoriale che riesce a fare delle cose belle in maniera naturale”, conclude Bombassei. E co- me dargli torto se pensiamo che un freno targato Brembo anni fa vinse il Compasso d’Oro.

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