Civiltà del Lavoro, n. 2/2019

17 Civiltà del Lavoro maggio 2019 chi – e investire in istruzione e ricerca è l’unica possibilità per riuscire a collocarsi nei settori caratterizzati da una di- namica più accentuata della domanda globale”. Su questo fronte Bianchi snocciola dati che preoccupan- ti è dire poco. Il divario di competenze degli studenti del Sud, dopo una lunga fase di recupero, ha ripreso a crescere. Il tasso di ab- bandono scolastico è pari al 18,5% nel Mezzogiorno e al 14% nel Centro-Nord, mentre nella media Ue a 27 è fermo al 10,6%. In più, dal Sud aumenta l’emigrazione universitaria, causando una perdita di consumi pubblici e privati di circa tre miliardi di euro, con impatto sul pil di quattro decimi di punti. I tassi di occupazione dei giovani diplomati e laurea- ti non più in formazione sono nelle aree meridionali quasi 30 punti al di sotto dei livelli del Centro-Nord. “Partire dalla conoscenza vuol dire mettere in campo un investimento rafforzato nelle regioni meridionali. In primo luogo per colmare i divari nell’istruzione di base tra le due Italie ancora molto accentuati”. Dallo studio emerge, inol- tre, un ulteriore dato che sa di beffa: poiché i laureati del Sud non trovano lavoro, le università del Sud hanno meno finanziamenti. “Si assiste al circolo vizioso di una formazio- ne universitaria che parte dalla debolezza del contesto so- ciale e dalle scarse occasioni di impiego ad alta formazio- ne, si alimenta della migrazione universitaria e porta con sé la riduzione della quota di iscritti e dei finanziamenti, in- debolendo sempre più le università del Sud e riducendo il numero dei laureati. Tutto ciò – spiega Bianchi – finisce per tradursi in un minor apporto del sistema universitario ai processi di innovazione”. Conoscenza e competenza sono la precondizione di qualsiasi politica che abbia come obiettivo la riparten- za del Sud. È il pensiero di Gianni Carità, pre- sidente del Gruppo Mezzogiorno, che nel dare il benvenuto a Matera ricorda an- che come il nostro Paese può davve- ro offrire un mix ineguagliabile di fattori competitivi, come capitale umano, tradizione manifatturie- ra, patrimonio artistico cultura- le e posizione geografica. “Cosa aspettiamo a cavalcare questi as- set?”, chiede il presidente. Bisogna agire e fare in modo che, a causa della negligenza della poli- tica, non si trasformino in emergenze. Disoccupazione, desertificazione indu- striale, ritardo nelle grandi opere e ineffica- ce gestione dei flussi migratori sono infatti alcuni dei principali problemi con cui misurarsi e che al Sud han- no un impatto più forte che nel resto del Paese. “Solo ripartendo dal Sud e dal suo capitale umano – afferma Carità – sarà possibile non perdere terreno in termini di competitività, coesione sociale e benessere dei cit- tadini di tutto il Paese”. Carità: puntiamo sul CAPITALE UMANO SPESA DESTINATA ALL’ISTRUZIONE IN ITALIA NEL PERIODO 2000-2016 2000 Evoluzione in % dall’anno 2000 2001 % del totale % del PIL 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 80 85 90 95 100 105 Fonte: elaborazione della Dg Eac basata sulle statistiche generali di finanza pubblica di Eurostat (2000-2015) PRIMO PIANO

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