Civiltà del Lavoro, n. 2/2019

hi deve sviluppare il lavoro? È il quesito che ha animato la celebrazione del Pri- mo Maggio scorso al Quirinale, dove so- no state consegnate le Stelle al Merito del Lavoro, quest’anno anche ai familia- ri di due vittime di incidenti, Ilario Rifaldi e Alberto Pedon, per sottolineare che la piaga delle vittime del lavoro, come ha ricordato il Presidente Mattarella, è ancora aperta, san- guinante e richiede impegno costante da parte di tutti, im- prese, istituzioni, controllori e lavoratori stessi. Dunque, chi deve sviluppare il lavoro? Di fronte a una poli- tica che tende a sopravvalutare il ruolo del pubblico e si la- scia tentare dalla scorciatoia di interventi prescrittivi e as- sistenzialistici, il Capo dello Stato ha delineato l’equilibrio costituzionale, che affida alle istituzioni il compito di creare l’ambiente normativo e economico più favorevole allo svi- luppo, ma affida alle imprese il ruolo insostituibile di crea- re lavoro duraturo e di qualità. “Non può essere cancellato dalla Costituzione – ha sotto- 10 Nessuna equità senza SVILUPPO Il miglior modo per tutelare e valorizzare il lavoro è favorirlo. Si incrociano su punti essenziali, in occasione della celebrazione della Festa del Lavoro in Quirinale, i discorsi del numero uno dei Cavalieri del Lavoro Antonio D’Amato e del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella Civiltà del Lavoro maggio 2019 ATTUALITÀ C

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