Civiltà del Lavoro, n. 1/2019

INCHIESTA CIVILTÀ DEL LAVORO I - 2019 38 INFRASTRUTTURE , UN RITARDO DA COLMARE Dall’Alta Velocità ai porti, dagli aeroporti alle autostrade il nostro Paese è indietro rispetto ai principali competitor europei LA QUESTIONE della Tav ha riacceso il dibattito sulle infrastrutture. Il tema preoccupa non soltanto gli impren- ditori, che in tremila si sono raccolti lo scorso 3 dicem- bre a Torino per una grande manifestazione congiunta a favore dell’opera franco-italiana, ma anche le istituzioni. A febbraio, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giu- diziario della Corte dei Conti, è intervenuto sul tema il procuratore generale Alberto Avoli: “Il nostro Paese non dispone di un patrimonio infrastrutturale adeguato al suo sistema economico e produttivo – ha affermato – . Si tratta di una realtà incontrovertibile che incide negativamente anche sulla qualità della vita dei cittadini”. E ha aggiunto che “la mancanza di congrui investimenti rischia di accre- scere ulteriormente il gap con l’Europa non solo facendo perdere competitività all’Italia, ma determinando anche un peggioramento delle condizioni sociali delle comunità”. Ma qual è ad oggi la situazione delle infrastrutture italia- ne? Una panoramica complessiva con dati aggiornati al 2016 è contenuta nel rapporto diffuso a ottobre scorso dall’Ance, l’Associazione nazionale costruttori edili. Sotto la lente la dotazione autostradale, ferroviaria, portuale e aeroportuale del Paese, che necessita prima di tutto di promuovere una visione armonica dello sviluppo del ter- ritorio, superando la logica dell’intervento episodico e a carattere locale o regionale. Cominciando dalle autostrade, l’Italia dispone di una rete di settemila chilometri, pari a circa 23 km ogni mille kmq di superficie. Una cifra inferiore a quella della Germania, che con 36 km può contare su un grado di infrastruttura- zione superiore, e ben lontana dai campioni europei di Olanda, Lussemburgo e Belgio (rispettivamente 66, 62 e 58 km ogni mille kmq). Una situazione analoga si riscontra anche per quanto ri- guarda la rete ferroviaria: complessivamente parliamo di 16.788 km, distribuiti per 7.533 km al Nord, 3.457 al Centro e 5.730 nel Mezzogiorno. I 55 km ogni mille kmq corrispondono a circa la metà del livello di infrastruttura- zione dei paesi in cima alla classifica, quali Belgio e Ger- mania (rispettivamente 118 km e 108 ogni mille kmq). Piuttosto limitata risulta la distribuzione della rete ad Al- ta Velocità, che interessa soltanto sei delle venti regioni italiane, ovvero Campania, Lazio, Toscana, Emilia-Roma- gna, Lombardia e Piemonte. E questo nonostante il nostro Paese sia stato fra i primi in Europa a introdurre questo ti- po di servizio, “inaugurando – si legge nel rapporto – nel 1977 una linea AV, quale la Direttissima Firenze Roma”. Se guardiamo alla situazione dei porti, lo stato dell’arte non sembra premiare la favorevole posizione geografica del Paese. Come ricorda il documento dell’Ance, “nella classifica dei primi 20 scali europei per movimenta zione » Fonte: Elaborazione Ance su dati Eurostat CHILOMETRI DI RETE AUTOSTRADALE PER 1.000 KMQ DI SUPERFICIE TERRITORIALE - ANNO 2016 Olanda Lussemburgo Belgio Germania Portogallo Spagna Danimarca Italia Austria Francia Regno Unito Irlanda Svezia Finlandia 66 62 58 36 33 31 29 23 21 18 16 13 5 3 di Silvia Tartamella

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