Civiltà del Lavoro, n. 1/2019

INCHIESTA CIVILTÀ DEL LAVORO I - 2019 37 800 km), caratteristiche assolutamente incompatibili con la vecchia infrastruttura. La Linea Storica del Fréjus “ha pendenze molto elevate, […] e raggi di curvatura molto stretti, due aspetti che au- mentano quella resistenza al moto del treno dovuta all’in- frastruttura e quindi limitano la capacità di traino delle locomotive”. L’obiettivo della Tav non è risolvere la satu- razione della linea, ma promuovere una efficace intermo- dalità del trasporto attraverso la costruzione di un passag- gio che permetta alla catena ferroviaria di operare senza interruzione anche sulle lunghe distanze. Ordiniamo mobili e vestiti con uno smartphone, ci aspet- tiamo che arrivino in uno o due giorni, e non ci chiediamo quale miracolo della logistica rende possibili cose che fino a pochi anni fa nemmeno potevamo concepire? Pensiamo di poter continuare a fingere di vivere in un’i- sola? La Tav non è la Tav, è un’idea di futuro. UN ALTRO INCEDERE È POSSIBILE, IL CASO MORANDI Nell’incedere per molti versi barcollante del Paese sulla strada non solo della Tav ma delle grandi infrastrutture in generale, si registra una novità. Riguarda la ricostruzione del ponte Morandi dopo il tragi- co crollo dello scorso 14 agosto. Si tratta di una novità di metodo. In questo caso non era infatti in discussione il merito, non è mai stato in discussio- ne se restituire al capoluogo ligure un’arteria fondamenta- le, la discussione ha riguardato piuttosto il come restituirla. La piccola ma significativa novità ha riguardato il coinvolgi- mento di un soggetto unico, Rina Consulting, per il coordi- namento progettuale, la direzione lavori, il controllo qua- lità, il coordinamento della sicurezza in fase esecutiva e il supporto alla struttura commissariale dell’intero progetto. Rina Consulting è una società del gruppo Registro italia- no navale, leader mondiale di settore e, dettaglio in que- sto caso particolarmente significativo, con quartier gene- rale a Genova. Il contratto unico per la demolizione e ricostruzione del viadotto è stato firmato a gennaio e riunisce i lavori sot- to un unico coordinamento, che mantiene separate le re- sponsabilità di demolizione e costruzione perché, come ha spiegato il commissario e sindaco di Genova, Marco Bucci, “Chi opera per ultimo, i costruttori, deve coordinare tutto il lavoro affinché non ritardi troppo. Coordinare vuol dire controllare, giorno dopo giorno, gli stati di avanzamento del progetto e vedere se c’è un ritardo e come è possibi- le compensarlo”. Ad assolvere questo compito a supporto di PerGenova, la società che riunisce le aziende coinvol- te nei lavori, sarà appunto Rina Consulting. La consegna del nuovo ponte finito è prevista per il 15 aprile 2020. •

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