Civiltà del Lavoro, n. 1/2019

27 CIVILTÀ DEL LAVORO I - 2019 milmente la fonte principale di finanziamento della cresci- ta, riveste un ruolo centrale lo sviluppo del mercato credi- tizio e finanziario, che non può prescindere da un contesto normativo che garantisca un piano di concorrenza livella- to per gli intermediari all’interno dell’Unione e che inco- raggi la competitività degli operatori europei nel confron- to internazionale. Si conferma, pertanto, la necessità e l’urgenza di perveni- re a veri e propri testi unici che regolino in modo uniforme l’attività bancaria e finanziaria a livello europeo, assicuran- do parità di condizioni di accesso e di esercizio, nell’ambi- to, innanzitutto, dell’attività bancaria, dei servizi di investi- mento e del diritto penale dell’economia. È inoltre fondamentale che si proceda all’armonizzazione anche della disciplina dell’insolvenza delle imprese e di escussione delle garanzie (per via giudiziale e stragiudiziale). In ogni caso, occorrerà assicurare che le misure regolamen- tari e di vigilanza tengano adeguatamente in considerazio- ne la finalità strategica di sostegno della crescita e non sia- no esclusivamente orientate alla minimizzazione dei rischi, evitando, quindi, un eccessivo livello di delega verso organi tecnici che hanno quest’ultimo fine come unico obiettivo. Con riferimento ai mercati finanziari, occorrerà in primo luogo procedere alla finalizzazione del Piano d’azione per la cosiddetta Capital Markets Union (Cmu). La creazione di un mercato dei capitali integrato, liquido, ampio e profondo rappresenta una fonte addizionale di finanziamento per le imprese, ma è allo stesso tempo fondamentale per l’emis- sione e la negoziazione dei titoli bancari. Ciò è quanto mai urgente anche in prospettiva del collocamento di rilevanti ammontari di titoli bancari (subordinati e non) per far fron- te ai nuovi requisiti prudenziali bancari di Mrel (Minimum Requirement for own funds and Eligible Liabilities, ndr). Oggetto di numerose iniziative è, inoltre, la disciplina del- la raccolta fondi a medio/lungo termine nella dimensione europea. Sono in corso, infatti, le iniziative legislative sulle obbligazioni garantite europee. Per il Fintech, occorre assicurare un livellamento del piano competitivo tra gli operatori bancari e gli altri operatori, fi- nora meno regolamentati, nella prestazione di servizi con- tigui a quelli finanziari, a cominciare dai colossi internazio- nali delle nuove tecnologie. Andrà perseguita con attenzione e impulso anche l’azione relativa al tema della cybersecurity, come previsto anche dal “Fintech Action Plan” e dal cosiddetto “Eu Cybersecuri- ty Act”, per rafforzare la cyberresilience del settore finan- ziario e bancario. Occorrerà, inoltre, prestare molta attenzione agli sviluppi di tutto il filone normativo in relazione alla tutela dati (pri- vacy, protezione, localizzazione, analisi). Un ulteriore ambito di interesse è rappresentato dalle pos- sibili iniziative normative su Blockchain e Distributed Led- ger Technology e in merito alla creazione delle cosiddette regulatory sandboxes. Altrettanta attenzione desta il tema su possibili iniziative in materia di intelligenza artificiale, nonché sull’utilizzo dei cloud. Sarà molto importante anche il Regolamento Ue sull’equità e la trasparenza delle attività commerciali tramite piattaforme online. Insomma, l’Unione europea dovrà essere sempre più l’isti- tuzione preposta alla definizione delle regole strategiche della corretta concorrenza con i grandi colossi geoeconomi- ci che gravitano negli Stati Uniti, in Cina e in Russia. Perciò, l’Unione europea necessita quanto mai di lungimiranza, di collegialità e di solidarietà sostanziale. • Antonio Patuelli è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 2009 per il forte sviluppo dato alla Cassa di Risparmio di Ravenna SpA, capogruppo dell’omonimo Gruppo Bancario, di cui è presidente. È presidente dell’Associazione Bancaria Italiana

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