Civiltà del Lavoro, n. 6/2018

INCHIESTA CIVILTÀ DEL LAVORO VI - 2018 41 esportare i prodotti, Genova; una grande città industriale che produca, Torino; ed un altro centro dove possa esse- re sviluppato la Finanza, in senso lato, Milano. A questo triangolo mancano solo nuove e importanti infrastrutture. Quando sento il sindaco di Torino che da parere negativo alla continuazione della Tav, mi viene in mente di aver let- to che negli anni 1880 circa, era nato il progetto di colle- gare Genova e Piacenza con una vera strada provinciale. Il progetto partì con 2 anni di ritardo in quanto i proprie- tari delle carovane dei muli che trasporTavano ogni tipo di merce da Genova per Piacenza e viceversa fecero ostru- zionismo dichiarando che loro avrebbero potuto aumen- tare di un numero infinito il numero delle carovane (ogni carovana viaggiava con 100 muli, 10 uomini ed entrambi venivano sostituiti in continuazione ma la merce non si fermava mai). Per quei tempi, la loro organizzazione era perfetta. Fortunatamente, peraltro, non fu dato ascolto a queste teorie e si riuscì in relativo poco tempo a costrui- re una strada degna di questo nome. Pensare di abbandonare la Tav a metà dell’opera con fi- nanziamenti già ottenuti e già promessi per il futuro, sa- rebbe pura follia. Questa non è l’unica opera da portare a termine: vi è anche la famosa gronda di Genova e il po- tenziamento delle ferrovie attuali che legano le 3 città e in particolare Genova con la Francia. Queste tre città, ol- tre all’attività industriale possono offrire un'attrattiva per il turismo internazionale. Parte della zona agricola all’interno del triangolo, potreb- be arricchirsi di nuove industrie per le lavorazione delle merci che arrivano dall’estremo oriente e attrezzarsi per lo smistamento delle stesse e dei prodotti verso il nord Italia, la Francia, la Svizzera e la Germania. Da tutti gli studi recentemente eseguiti, risulta che la po- sizione del porto di Genova potrebbe essere di gran lun- ga più competitiva, per le navi che vengono dall’estremo oriente, dei porti di Nord Europa. È per altro essenzia- le che funzioni il sistema infrastrutturale di collegamenti all’altezza dei tempi. Il porto di Genova deve essere, inoltre, collegato diretta- mente tra banchine e rete ferroviaria, dotato di bacini di carenaggio consoni alle dimensioni delle navi odierne. Se tutto ciò avvenisse, non dovremmo più dire “c’era una volta il triangolo industriale” ma constatare che esso si è trasformato in una nuova grande opportunità non solo per le tre città ma per tutto il Nord Italia e Sud Europa. • (c.f.) Giovanni Novi è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 1995. Ha fondato la società Burke & Novi diventando in pochi anni uno dei più importanti broker marittimi internazionali. È stato presidente per dieci anni dello Yacht Club Italiano e per quattro anni dell’Autorità Portuale di Genova. È presidente del Gruppo Ligure dei Cavalieri del Lavoro.

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