Civiltà del Lavoro, n. 6/2018

CIVILTÀ DEL LAVORO VI - 2018 18 che resta vitale per il nostro futuro, nei mercati interdipen- denti che sono esposti a brusche variazioni in conseguen- za di vari fattori di instabilità. Sarebbe un errore pensare di determinare i nostri equilibri economici e sociali, come se questi rispondessero soltanto a un orizzonte interno. Viviamo in un mondo in cui si moltiplicano le interdipen- denze. Abbiamo bisogno di un’Europa che dia priorità a uno sviluppo equilibrato, e, in questo contesto, è necessario pri- vilegiare interventi che favoriscano investimenti pubblici e privati in ricerca, innovazione, competenze, infrastruttu- re materiali e infrastrutture digitali, come ha sottolineato il ministro Di Maio. Le esperienze ci hanno dimostrato che sono gli investimenti a generare i più alti ritorni, sia in ter- mini di crescita che di lavoro. Certo, gli investimenti vanno anche mirati. Ci sono settori che hanno maggiore capacità di innovazione e possono di- venire locomotive trainanti per intere filiere, per nuovi set- tori, per campi produttivi ancora inesplorati. La tecnologia più avanzata, l’automazione, la robotica possono modificare in pochi anni le graduatorie di competitività, e dunque le gerarchie sui mercati. Scommettere sulla qualità e l’intel- ligenza italiana in settori dove la ricerca è più veloce rap- presenta una sfida difficile, ma tante imprese sono pronte ad affrontarle e sollecitano coraggio e decisione da parte delle istituzioni. Occorre coordinare investimenti pubblici, sostegno e in- centivi agli investimenti privati, capacità di utilizzo delle ri- sorse europee per interventi strategici sul nostro territorio. Come è evidente, per una crescita del Paese è indispensa- bile l’apporto della scuola, dell’università, della formazio- ne, della ricerca. La crescita delle conoscenze è sempre sta- ta vettore di sviluppo, oggi forse lo è più che in ogni altro momento della storia. Questo vuol dire che la formazione deve avere un carattere permanente, tale da dare sostan- za, e garanzie, a una società in movimento. Purtroppo la mobilità sociale è fortemente ridotta, le fasce di opportu- nità si stanno irrigidendo, non soltanto in Italia, e questo penalizza tutti. L’apporto dei giovani, con le loro aspirazio- ni e la loro creatività, è irrinunciabile per un Paese che vo- glia guardare al futuro. E l’apporto dei giovani è legato alla qualità della scuola. È molto significativo che uomini rappresentativi dell’impre- sa italiana e del suo talento, come sono i Cavalieri del La- voro, si presentino, in questa occasione, a fianco di giova- Raccolti in un volume un’antologia di scritti di Giovanni Maria Flick su Costituzione, Dignità, Patrimonio La Costituzione Italiana torni a ispirare le giovani generazioni Immigrazione, diversità e condizione umana alla luce dei valori costituzionali sono solo alcuni dei temi che Giovan- ni Maria Flick, presidente emerito della Corte costituziona- le, torna ad affrontare nella sua opera “La Costituzione: un manuale di convivenza”. La pubblicazione, un’antologia di scritti su Costituzione, Di- gnità, Patrimonio, nasce dagli incontri tra l’autore e gli stu- denti del Collegio Universitario dei Cavalieri del Lavoro “La- maro Pozzani” sui temi della Costituzione. L’attualità della Carta costituzionale, il suo patrimonio va- loriale e la poca conoscenza che di essa vi è tra i cittadini e tra le generazioni più giovani, ha spinto Flick a sviluppa- re un approfondimento sulla storia, sull’essenza delle nor- me costituzionali e sul contesto in cui sono nati quei prin- cipi che costituiscono l’identità della nostra società libera e democratica. Nella sua analisi Flick sottolinea la chiarezza e la compren- sibilità del testo costituzionale originario affinché lo stesso fosse espressione del suo contenuto di democrazia e del suo valore di pluralismo e di dialogo. “La Costituzione – os- serva – basta leggerla con attenzione; essa, almeno nella sua originaria stesura, è scritta con un linguaggio semplice e accessibile a tutti. Sfugge, per sua e nostra fortuna, alla regola consolidata, presente troppo spesso nel linguaggio delle leggi e della politica, di rendere difficili le cose facili”. E aggiunge “Dalla Costituzione continua ad arrivarci, 70 anni dopo, un messaggio di uguaglianza e di solidarietà sostan- ziale”, così Flick sintetizza il senso di questa antologia che ripropone i capitoli più importanti di tre suoi volumi (Elogio della Costituzione, Elogio della dignità e Elogio del patrimo-

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