Civiltà del Lavoro, n. 6/2018

CIVILTÀ DEL LAVORO VI - 2018 14 Luigi Di Maio, Ministro dello Sviluppo economico ricordare due di loro, il cui pensiero ancora oggi per me è fonte di ispirazione quotidiana. Vorrei citarne due frasi che sono straordinarie per la loro incredibile attualità e che pos- sono essere una bussola per orientarci in questo periodo di rivoluzione del mondo dell’impresa e del lavoro. Sia a noi come governo, sia a voi come imprenditori. La prima frase è del Cavaliere del Lavoro Adriano Olivetti, che ha concepito anche l’idea di comunità che per me ha rappresentato la base del mio impegno politico. Olivetti dis- se che “Il lavoro dovrebbe essere una grande gioia ed è an- cora per molti tormento, tormento di non averlo, tormento di fare un lavoro che non serva, non giovi a un nobile sco- po”. Il lavoro è oggi più di ieri la grande sfida che dobbia- mo affrontare. Ci troviamo infatti davanti a sfide epocali, in- nescate dalla rivoluzione apportata dalle nuove tecnologie del digitale, in particolare l'intelligenza artificiale e l'auto- mazione. È una rivoluzione che ha due implicazioni fonda- mentali. Una sulle imprese, che devono necessariamente rinnovarsi, e una sui lavoratori, che devono essere accompa- gnati in un nuovo e costante percorso di formazione. L'Ita- lia deve essere in prima linea in questa fase di trasformazio- ne globale e infatti abbiamo predisposto un piano d'azio- ne per affrontare le trasfor- mazioni tecnologiche. Il no- stro obiettivo è fare dell'Italia una Smart Nation. Abbiamo deciso di puntare nei settori che secondo noi sono fonda- mentali e che sono quelli in cui ci sarà una sempre mag- giore esigenza di nuovo lavo- ro, di nuovi investimenti e di BUONGIORNO a tutti, saluto il Presidente della Re- pubblica e le alte cariche dello Stato presenti alla cerimonia. Do il benvenuto ai nuovi Cavalieri del Lavoro e saluto con grande gioia i 25 giovani Alfieri del Lavoro che li accompa- gneranno e che vivono in questa giornata una esperienza di vita non comune per chi da poco è entrato nella maggio- re età. Oggi celebriamo il lavoro e l’impresa consegnando un’onorificenza che ha un grande valore, non solo simbo- lico. I 25 nuovi Cavalieri sono nel loro campo quotidiana- mente impegnati a rendere grande il nostro Paese. Le lo- ro intuizioni, il loro essere pronti a sfidare l’evoluzione dei mercati e a comprenderne le opportunità, sono l’esempio concreto di come l’Italia può oggi affrontare le difficili sfi- de che si presentano in un’economia sempre più globaliz- zata ed interconnessa. Ognuno di voi nel suo campo, in realtà territoriali anche mol- to diverse, ha creato un modello d’impresa vincente e soli- do. Siete uno spaccato del nostro Paese, reale concreto, che quotidianamente porta avanti grandi progetti e crea occupa- zione e benessere. Rappresen- tate le eccellenze di questa no- stra Italia, in particolare quella spina dorsale di piccole e me- die imprese su cui si regge tut- to il nostro sistema produttivo e ci rende la seconda potenza manifatturiera d’Europa. Siamo orgogliosi di voi. Quello che ricevete oggi è un riconoscimento importante. Uomini e donne che hanno fatto la storia della nostra na- zione sono stati come voi og- gi “Cavalieri del Lavoro” e in questo giorno speciale vorrei FARE DELL’ITALIA UNA “SMART NATION”

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