Civiltà del Lavoro, n. 6/2018

LIBRI CAPITALE UMANO e competenze saranno le principali risorse per affron- tare le sfide della trasformazione digi- tale. Assisteremo ad una digitalizzazio- ne umana che nasce dalle persone per rispondere ai loro bisogni, per aiutare il lavoro dell’uomo (e non sostituirlo), per contribuire allo sviluppo e alla crescita delle imprese e della società. Questa la strada indicata dal volume “Il percorso dell’impresa nell’era digitale” nel quale sono raccolti approfondimenti e riflessioni emersi nel corso di un con- vegno, promosso da Inaz, in cui econo- misti, imprenditori e esponenti del mon- do accademico si sono confrontati sui nuovi modelli di business, sulle paure che la rivoluzione tecnologica porta con sé, ma soprattutto sulle opportunità che il futuro riserva alle imprese e ai lavo- ratori. "La digitalizzazione sta cambian- do il mondo e inevitabilmente anche il lavoro e le imprese”. Con queste parole Linda Gilli, presidente e amministratore delegato di Inaz, introduce la pubblica- zione e osserva “Stiamo già assistendo a questo processo che coinvolge almeno tre aspetti fondamentali delle aziende: l'assetto organizzativo e i processi interni, la natura dei prodotti e servizi e il modo in cui le imprese interagiscono tra loro e nel mercato. Ma senza una corretta con- siderazione del capitale umano non ci po- trà essere una vera rivoluzione digitale”. Le nuove frontiere dell’intelligenza arti- ficiale e la trasformazione digitale del- le imprese non sono processi di natu- ra solo tecnologica. Interessano tutti gli aspetti della vita di impresa e toccano naturalmente da vicino le componenti più importanti di questa trasformazione: le persone e le competenze. Il punto di partenza è quindi la cultura aziendale e il suo cambiamento. Una trasformazio- ne che, come emerge dalla pubblicazio- ne, rimette il lavoratore al centro e po- ne l’accento sulle relazioni interpersonali, sociali e industriali che rappresentano il nuovo asset di questo scenario. L'economista Marco Vitale, ripercorrendo i passaggi fondamentali dello sviluppo economico della società umana, scrive "in una società industriale, buona par- te dello sviluppo è direttamente dipen- dente dall’istruzione, dall’apprendimento, dalle conoscenze tecniche, in altre paro- le dal modo in cui si investe e si usa il capitale, più che dal livello di capitale in sé e per sé”. Virginio Cantoni, professore di sistemi per l’elaborazione delle infor- mazioni all’Università di Pavia, osserva che se è vero che l’Italia è al 25° posto nella classifica UE della digitalizzazione, che mancano 33.000 specialisti in tec- nologia e che siamo 40° al mondo per punteggio GTCI (global Talent Competiti- ve Index), è però significativo che l’87% degli intervistati si dichiari ottimista sugli effetti della digitalizzazione e l’85% dei lavoratori sia disponibile a investire tem- po libero per aggiornarsi. Una dimostra- zione che abbracciare la digital transfor- mation sia un fattore di crescita, viene anche da Francesco Beraldi, imprenditore esperto di trasformazione digitale e star- tup, che sostiene "è necessario avviare il cambiamento prima di tutto all’interno delle organizzazioni, attuando il passag- gio da una cultura chiusa ad una aper- ta; da un’organizzazione verticale ad una orizzontale, che premi la collaborazione e la multidisciplinarietà. Non c’è digital transformation senza open innovation: senza acquisizione di conoscenza si ri- schia di fallire". A Ludovica e Valerio Busnach, la terza generazione di Inaz, è affidata la con- clusione dell’opera attraverso due con- tributi che accompagnano il lettore in un viaggio nella storia dell’azienda e della sua cultura al cambiamento fino ad ar- rivare ai giorni nostri e alle nuove sfide del cloud computing, dell’outsourcing e al ruolo dei nativi digitali nella defini- zione dei nuovi modelli di organizzazio- ne del lavoro. “La sfida culturale – ricor- da Gilli – riguarda tutti: lo Stato, che solo in un contesto digitale può operare con efficienza; le imprese, che devono au- mentare la competitività; e i cittadini, ai quali il digitale può garantire trasparen- za e velocità”. • (f.b.) Il volume contiene approfondimenti e riflessioni emersi nel corso di un convegno promosso da Inaz Imprese e lavoratori di fronte alla rivoluzione tecnologica CIVILTÀ DEL LAVORO VI • 2018 132

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