Civiltà del Lavoro, n. 6/2018

114 CIVILTÀ DEL LAVORO VI - 2018 INTERVISTE È presidente e amministratore delegato di Riello Elettronica, da lui fondata e oggi tra i primi cinque operatori mondiali nella produzione di gruppi statici di continuità. È presente in 80 Paesi con un export superiore all’80%. Due i centri di ricerca, 6 gli stabilimenti produttivi in Italia, 1 in Cina e 1 in India. 1.095 i dipendenti. DOVE SI PRODUCONO SOLUZIONI PER LE CASE “PENSANTI” Anche suo padre fu insignito dell’onorificenza di Ca- valiere del Lavoro, una ragione in più per essere or- goglioso? Orgoglioso di essere entrato a far parte della grande fa- miglia dei Cavalieri del Lavoro e, ovviamente, ancor più orgoglioso di aver conseguito come mio padre nel lonta- no ’83 questa onorificenza. A lui un sentito ringraziamento in quanto mio maestro di vita e ancor più maestro di impresa, allorquando mi coin- volse nei vari Consigli di Amministrazione della Riello Hea- ting, dandomi modo così di riportare l’esperienza di im- prese più grandi alla mia realtà. L’azienda è tra i primi cinque produttori mondiali nella produzione di gruppi statici di continuità, con un ex- port che supera l’80% della produzione. Teme i richia- mi sempre più frequenti nel dibattito politico a prote- zionismi e nazionalismi? Per gente come noi, che vive di italianità, di progetti e di prodotti sviluppati nei nostri centri di ricerca, personaliz- zati con il nostro DNA, ed esportati in tutto il mondo, l’ar- ma del protezionismo la vedo inutile e piuttosto spunta- ta. Non è così che le nostre imprese possono guadagnare in competitività. In un mercato globale come quello in cui operiamo, i da- zi applicati da alcuni Paesi extra-europei possono essere effettivamente di impedimento alle nostre azioni espan- sionistiche. È una guerra che difficilmente porta a vincitori; se deve essere combattuta a salvaguardia di taluni segmenti in difficoltà, ritengo che il tavolo delle negoziazioni debba essere quello europeo. I dibattiti politici su questo tema oggi hanno molti conte- nuti di propaganda. Un sano nazionalismo inteso a difesa della nostra cultu- ra e della identità del nostro Paese non costituisce cer- tamente un pericolo. Gli eccessi, come la storia insegna, sono da evitare. Pierantonio Riello Industria/Gruppi statici di continuità - Verona

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