Civiltà del Lavoro, n. 6/2018

112 CIVILTÀ DEL LAVORO VI - 2018 INTERVISTE È amministratore delegato di Banca Passadore & C., fondata dal bisnonno nel 1888. Mantenendo la struttura a gestione familiare dell’istituto di credito ha sviluppato un piano di espansione che lo ha portato ad essere presente in 7 regioni e 17 città del nord e del centro Italia. Con 23 filiali e agenzie occupa 400 dipendenti. UNA BANCA A GESTIONE FAMILIARE Che effetto fa dirigere una banca che porta il proprio cognome? Con mio fratello Augusto, Presidente, rappresentiamo la quarta generazione della famiglia alla guida della Banca. Un membro della famiglia Passadore firma i bilanci della Banca dal 1888 con il determinante contributo, da sempre, di un team di manager di altissimo livello, come quello che la Banca può vantare anche oggi. Per i membri della famiglia, l’onore di contribuire ad una storia imprendito- riale di successo è bilanciato dall’onere della responsabi- lità che deriva dal proprio cognome, nella consapevolez- za che il coinvolgimento diretto debba costituire la miglior garanzia di continuità e coerenza gestionale nei confronti dei clienti, del personale e degli altri soci. Ciò è accaduto per tutti i membri della famiglia che in 130 anni hanno lavorato in Banca con grande passione ed impegno, tra cui nostro padre Agostino, anch’egli Cavaliere del Lavoro, ed accadrà per la quinta generazione, già oggi operativa. Fondata da suo bisnonno nel 1888, la sua è una delle pochissime banche che possono ancora definirsi “pri- vate e indipendenti” in un mercato creditizio domina- to da colossi e multinazionali. Quali sono le sue pro- spettive per il futuro della Banca? Dal lontano 1888 il settore bancario ha subito cambiamenti epocali, raggiungendo negli ultimi anni livelli di comples- sità impensabili fino a qualche decennio fa in termini di andamenti economico-finanziari, di oneri regolamentari e di pressioni concorrenziali. A partire dalla grave crisi esplo- sa nel 2007 le banche si trovano ad operare in condizioni estremamente difficili, direi anzi proibitive, confrontando- si anche con diversi fenomeni finanziari mai sperimenta- ti in precedenza come quello dei tassi di interesse nega- tivi. Nonostante questo scenario proprio negli ultimi anni la Banca ha registrato una importante crescita operativa, superando i 7 miliardi di euro in termini di masse ammi- nistrate e ottenendo i migliori risultati della sua storia ul- tracentenaria, fino ad arrivare nel 2017 a classificarsi al primo posto tra le banche italiane in termini di “creazione di valore” secondo la classifica di Milano Finanza/Accen- ture. Tali performance sono da attribuire ad un modello che presuppone appunto l’indipendenza e la totale auto- Francesco Passadore Credito/Banche - Genova

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