Civiltà del Lavoro, n. 6/2018

101 CIVILTÀ DEL LAVORO VI - 2018 INTERVISTE cati internazionali di prodotti provenienti da Paesi extra europei, potenzialmente più concorrenziali. Di fatto, però, il mercato ha reagito in maniera sicuramen- te molto positiva per i prodotti distribuiti nel segmento alto, premiati dal consumatore finale. Questo a conferma di quel che dicevo sopra: la qualità, la creatività, il lavoro manuale e il vero Made in Italy sono valori apprezzati in tutto il mondo e fanno la differenza. Si dice spesso che uno dei limiti dell’imprenditoria ita- liana sia l’eccessivo legame tra management e pro- prietà. Il suo caso, come molti altri, sembrano smen- tirlo. Non le pare? Non si può negare che nell’imprenditoria italiana ci sia un grande legame tra management e proprietà. Questo ne- cessariamente trova solide radici nel fatto che l’Italia na- sce dal grande artigianato e come tale da un grande le- game dell’imprenditore al prodotto. Anche la nostra azienda è stata fondata da una famiglia, una famiglia ancora molto presente nelle attività azien- dali. In questo periodo, però, stiamo facendo una grande operazione di strutturazione con l’inserimento di mana- ger che vengono dall’ester- no. Questo non è un passag- gio molto semplice poiché io e mio fratello Giacomo siamo imprenditori di pri- ma generazione e come tali siamo stati sempre abitua- ti a prendere le piccole e le grandi decisioni. Oggi l’eser- cizio della delega completa, un esercizio “necessario” per chi vuole continuare a cre- scere, non è così scontato. In ogni caso per noi rimane un preciso impegno e stiamo continuando a fare di tut- to affinché ciò avvenga. • Oltre che in selezionati plurimarche, “Fabiana Filippi” è distribuita sia in pochi monomarca, circa 50 in tutto il mondo. Quali i mercati che oggi apprezzano di più le vostre collezioni? Fabiana Filippi è ed è stato sempre un marchio a presen- za internazionale. A conferma di ciò, il mercato nel qua- le abbiamo presentato la nostra prima collezione è stato il Giappone seguito, quasi contestualmente da quello di Taiwan e da quello Europeo, fermo restando che, in ogni caso, il mercato Italiano è stato il primo a partire. Sicuramente oggi la nostra grande presenza e apprezza- mento del prodotto rimane il mercato Europeo di ceppo tedesco, il far east, l’Europa dell’est e gli USA. Oggi Fabiana Filippi è presente in 36 Paesi nel mondo, con una distribuzione omni channel: conta oltre 1.100 clienti wholesale, 50 store retail e uno store online attivo dal 2016. Il mondo del lusso quanto ha sentito la crisi economi- ca dal 2007 in poi? Il mondo del lusso, fatto essenzialmente di prodotti Ma- de in Italy e connotati di grande qualità e creatività, ha ri- sentito in minima parte della crisi economica che si è ge- nerata dal 2007 in poi. Questo è stato possibile poi- ché ha avuto l’opportunità di lavorare in più mercati, tra i quali i cosiddetti mercati emergenti che hanno per- messo sicuramente di assor- bire quella leggera flessione che poteva arrivare da quei mercati in quel momento considerati tradizionali. Chiaramente quelli sono stati anni anche di grande rifles- sione per il mondo del lusso; la globalizzazione avanzava e si portava dietro la possibi- lità di inserimento nei mer-

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