Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2018

CIVILTÀ DEL LAVORO IV • V - 2018 68 DOSSIER LA QUALITÀ FA LA DIFFERENZA di Francesco Mutti, Amministratore delegato del Gruppo Mutti Il food italiano continua la sua corsa sui mercati esteri I DATI ci dicono che nonostante lo scenario di merca- to poco favorevole agli scambi commerciali internazionali – inasprimento dei dazi, protezionismo di ritorno, accordi di libero scambio non ratificati e Brexit – l’agroalimentare italiano continua la sua corsa alle esportazioni, metten- do a segno una crescita nei primi 5 mesi dell’anno pari al +3,5% rispetto al 2017. L’industria alimentare italiana è stata infatti capace, non solo di resistere, ma addirittura di crescere negli anni della crisi, e oggi l’agroalimentare Made in Italy genera 61 miliardi di euro di valore aggiunto, 1,4 milioni di oc- cupati, oltre 1 milione di imprese e 41 miliardi di euro di esportazioni. Queste cifre fanno emergere il ruolo di locomotiva del settore primario, ma anche la forte necessità di imple- mentare una logica di sistema: poiché se da un lato nei primi 5 mesi del 2018 l’Italia è stata capace di correre più dei competitor stranieri – solo la Francia cresce di più (+4%) – mentre la Germania non va oltre il +1%, la Spa- gna arretra dell’1%, Usa -8% – dall’altro la distanza resta ancora ampia, rispetto ai top player europei come Ger- mania e Francia. Questo implica la necessità di valorizzare pienamente il comparto, creando più sinergie tra settori affini e catego- rie complementari, e gestendo in modo più consapevole la promozione delle nostre eccellenze attraverso una vi- sione d’insieme, che integra il Made in Italy come strut- turale al Sistema Italia. Questo impone però da parte delle imprese l’impegno a continuare a puntare e a investire su ciò che rende di- stintivo e vincente il food italiano nel mondo: qualità e innovazione. La nostra azienda deve infatti il suo successo commer- ciale e di reputazione di marca ad una tenace politica di qualità e di innovazione in un settore prevalentemente orientato al prezzo e alla produzione massiva. Questo ci ha consentito di valorizzare nel tempo un prodotto mol- to semplice come il pomodoro, e costruire un modello di partnership e di sinergia con la filiera agricola. Con ormai quasi 120 anni di esperienza siamo infatti un’azienda che ha saputo evolversi costantemente attra- verso una visione di lungo termine, che ci ha permesso di trasformarci in una realtà internazionale, simbolo del Made in Italy nel mondo. Fermamente convinti che leadership voglia dire mettere qualità e competenza al primo posto, abbiamo scelto di investire in modo importante nella filiera, e di interveni- re in ogni fase produttiva. Con questo obiettivo, abbiamo adottato un approccio si- stemico in grado di agire su diversi punti chiave della fi- liera, mettendo in atto una rete di incentivi capaci di in- nescare processi di creazione di valore. Nel 2018 abbiamo investito oltre 3 milioni di euro per la valorizzazione del merito e dell’eccellenza: un meccanismo

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