Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2018

CIVILTÀ DEL LAVORO IV • V - 2018 66 DOSSIER IL VERO SIGNIFICATO DEL MADE IN ITALY di Filippo Antonio De Cecco, Presidente del Cda F.lli De Cecco Dal mondo prendiamo il meglio, qui lo trasformiamo in eccellenza L’AGROALIMENTARE è, senza alcun dubbio, una delle eccellenze del Made in Italy. Bisogna, però, soffer- marsi subito su questa affermazione perché racchiude un concetto determinante: Made in Italy significa fatto in Italia, non fatto con quanto coltivato e raccolto in Italia. La nostra industria manifatturiera è straordinaria perché, proprio a causa della mancanza delle materie prime, ha saputo evolversi e specializzarsi al punto da primeggiare a livello internazionale. Un esempio calzante ci viene dal caffè: non ne produciamo neppure un chicco eppure ab- biamo aziende di altissimo livello. De Cecco, da sempre, cerca e trova i migliori grani in giro per il mondo, senza ovviamente tralasciare la parte pregiata del raccolto ita- liano. Al riguardo, preciso che la nostra Filiera italiana del grano duro di alta qualità nel 2018 ha coinvolto dieci re- gioni e circa 1.200 produttori, con una crescita del 130 per cento rispetto all’anno precedente. Il raccolto, su 13mila ettari, è stato superiore alle 33mila tonnellate. Purtrop- po, le peculiarità del clima italiano fanno sì che il raccolto muti di anno in anno e, a volte, ci siano dei vistosi cali sia della qualità che della quantità del grano duro. Per noi, che siamo primi al mondo nella fascia Premium dell’alta qualità, il grano deve essere il migliore in assoluto, a pre- scindere dalla bandiera: meno ne troviamo in Italia, più andiamo a prenderlo all’estero. Un altro dato da tenere a mente, quando si parla di grano duro, è che la produzione nazionale, facendo la media degli ultimi 5 anni, è di circa 4 milioni di tonnellate, a fronte di un fabbisogno dell’indu- stria di 5,6 milioni di tonnellate. Il saldo negativo, da com- pensare con il grano estero, è di 1,6 milioni di tonnellate. Il miglioramento della produzione lo si può ottenere solo adottando criteri moderni e scientifici. Per mietere un gra- no duro eccellente, peraltro, non si può prescindere dal- la semina di un chicco eccellente. Il grano che De Cecco utilizza per la pastificazione, e di cui prende solo la parte nobile, deve avere un contenuto proteico superiore al 14 per cento, e un valore di Indice di glutine superiore a 80. Inoltre, deve essere assolutamente salubre in termini di

RkJQdWJsaXNoZXIy NDY5NjA=