Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2018

CIVILTÀ DEL LAVORO IV • V - 2018 65 DOSSIER atto sistemi sempre più sofisticati anticontraffazione. Inol- tre, potendo rintracciare più agevolmente la provenien- za dei prodotti, verrà facilitata la distinzione del prodotto originale dal falso made in Italy. Quest’ultimo costituisce uno dei peggiori nemici all’export dei prodotti agroalimentari italiani, uno sbocco che in que- sti anni di crisi abbiamo saputo perseguire in modo mol- to efficace. Nell’ultimo decennio le esportazioni agroali- Federico Grazioli è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 1990. Ha dato vita ed è presidente di Agriconsulting, società per la consulenza e lo sviluppo delle attività agricole, presente in Italia, in Europa dell’est, America Latina, Africa e Asia. È stato Presidente di Accredia ed è presidente del Gruppo Agricolo e Agroindustriale della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro. È conduttore con Agriconsulting di 17.000 ettari in Italia. che se non necessariamente eccellenti devono trovare uno spazio di mercato. Il nostro Paese si è creato, a ragione, un’immagine di produttore di eccellenze, ma non bisogna dimenticare i “livelli medi” che hanno anch’essi un ruolo: i consumatori appartengono a tutte le fasce sociali, c’è chi può spendere di più e chi meno, ma tutti hanno dirit- to ad avere prodotti buoni, sani sebbene a prezzi diversi. I Cavalieri del Lavoro hanno costituito molti anni fa un gruppo (agroindustriale) che riunisce tutte le eccellenze del Paese sia a livello strettamente agricolo che a livel- lo di trasformazione e commercializzazione dei prodotti. Se scorriamo i nomi dei Cavalieri del Lavoro componenti il gruppo agroindustriale vediamo che sono rappresentati tutti i settori di produzione, tutte le eccellenze e natural- mente nomi di spicco sia di agricoltori che di industriali; una perfetta sintesi del sistema agroalimentare. • mentari sono, infatti, cresciute dell’80%, rispetto al 50% dell’export italiano nel suo complesso ed hanno raggiunto ormai i 40 miliardi di euro. Tale valore è comunque molto inferiore al fatturato del falso made in Italy e delle con- traffazioni che si stima essere di circa 60 miliardi di euro. Oggi il Made in Italy rappresenta un orgoglio per chi fa agricoltura e vede i propri prodotti affermati anche ad al- tissimo livello in tanti Paesi del mondo. Proprio in conse- guenza di ciò i prodotti vengono anche fortemente copia- ti e/o contraffatti e la lotta a tale fenomeno deve essere, come del resto è, una priorità. Se le imprese in forma sin- gola od organizzata dovranno riuscire a sfruttare tutte le opportunità offerte dagli strumenti disponibili per contra- stare tale fenomeno anche attraverso le innovazioni che le nuove tecnologie hanno messo e metteranno a dispo- sizione, il pubblico ha un ruolo determinante in tale lotta. Ciò sia rendendo ancora più incisiva l’azione di organismi dedicati a questo (vedi ad esempio Accredia), sia soprat- tutto con azioni governative ed accordi fra Stati, o meglio fra Unione europea e Stati, sempre più efficaci. È chiaro che noi abbiamo la mentalità di produrre beni di alta ed altissima qualità, ma anche produzioni buone an-

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