Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2018

CIVILTÀ DEL LAVORO IV • V - 2018 62 DOSSIER INTEGRAZIONE ELEMENTO FONDAMENTALE di Federico Grazioli, Presidente del Gruppo Agricolo e Agroindustriale della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro IL SETTORE agroalimen- tare è una componente deter- minante del sistema econo- mico nazionale e rappresenta oltre l’11% del PIL nazionale. L’agricoltura e l’industria di trasformazione sono i due pi- lastri fondamentali di un set- tore, quello agroalimentare appunto, in cui l’integrazione è un elemento fondante: non c’è agricoltura se non ne ven- gono valorizzate le produzioni attraverso una trasformazione adeguata; fatica a creare va- lore un’industria che non ab- bia uno stretto ed efficiente rapporto con le aziende agricole fornitrici di materia pri- ma. Tanto più questo rapporto è efficace tanto più com- petitivo è il sistema. Più in generale solo se le fasi della produzione, della tra- sformazione e della commercializzazione si sposano con successo avremo un settore efficiente e che svolge un ruolo di eccellenza. A nostro avviso i prodotti buoni si fanno prima in campa- gna e poi negli stabilimenti. Possiamo distinguere due tipologie di produzioni agricole, i prodotti di massa ed i prodotti specializzati. I primi sono perlopiù delle commodities e costituisco- no una parte preponderante delle produzioni agricole; se fatti bene veicolano un plusvalore e possono esse- re anche differenziati. Le aziende che li producono e che costituiscono l’ossatura del sistema agricolo nazionale, devono essere messe nelle condizioni di essere compe- titive; ciò non solo in termini di costi, ma anche in ter- mini di qualità di prodotto e di rapporto con gli operatori che stanno a valle nella filie- ra. I secondi puntano in mo- do essenziale sulla qualità, sul valore del marchio, sono differenziabili e fortemente valorizzabili e sono quelli sul quale il nostro Paese gode di un più forte vantaggio com- petitivo. Tale vantaggio è co- stituito da un insieme di fat- tori inimitabili quali il terreno, il clima, il saper fare, le tra- dizioni, il territorio, la storia, ecc. Sono queste produzio- ni che stanno consentendo e consentiranno sempre di più lo sviluppo del settore agro- alimentare italiano. Agriconsulting, della quale sono fondatore insieme ad al- cuni amici agricoltori e presidente, attualmente gestisce in Italia per conto della proprietà circa 17.500 ettari, ri- partiti in 48 aziende agricole, a cui si aggiungono nume- rose altre attività all’estero. Si tratta di un’ampia gamma di tipologie aziendali ubica- te da nord a sud, sebbene con una maggiore prevalenza nel nord e nel centro del Paese (dove siamo presenti in gran parte delle Regioni) e contraddistinte da una gran- de varietà di produzioni: dai cereali al vino, dalle legumi- nose all’olio, dal latte alla carne, dal tabacco al pomodo- ro, dai foraggi ai boschi, ecc. È evidente che la parte commerciale ha un ruolo deter- minante, vendere e vendere con successo è una fase del settore difficilissima e fondamentale, questo è vero per tutte le aziende siano esse agricole o di trasformazione, Nell'agroalimentare i prodotti buoni si fanno prima in campagna e poi negli stabilimenti

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