Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2018

CIVILTÀ DEL LAVORO IV • V - 2018 34 FOCUS fiduciosi nella loro capacità di trasformare la società. Non potevano immaginare che quell’industria sarebbe arriva- ta a produrre circa 80 milioni di vetture l’anno nel mon- do. Non potevano sapere che avrebbe influenzato quasi ogni aspetto della nostra cultura e che avrebbe ridefinito il significato di mobilità e di libertà personale. Ma quelle persone capivano che stavano cambiando il fu- turo e lo stavano facendo in meglio. Da ex ufficiale di Cavalleria, anche il fondatore della Fiat, il senatore Agnelli, aveva intuito che l’auto sarebbe sta- ta la cavalleria del Ventesimo secolo. Sono convinto che questo settore possa applicare oggi lo stesso spirito co- raggioso e visionario per affrontare le sfide del Ventune- simo secolo. Siamo alle soglie di una profonda rivoluzione PER ME è stato un privilegio poter lavorare con Ser- gio Marchionne per tutti questi anni e ricordo quanto fos- se orgoglioso della sua nomina a Cavaliere del Lavoro. Il luogo in cui ci troviamo racchiude una storia straordina- ria, che parte dalla metà dell’800 e arriva ai giorni nostri. E’ una storia che parla di automobili, ma parla soprattut- to di innovazione, di visione, di capacità di proiettarsi nel futuro. Il settore dell’auto è sinonimo di progresso da ol- tre un secolo. Ha contribuito a stimolare la crescita economica e aumen- tare lo standard di vita in tutti i Paesi del mondo. Questa industria è stata resa grande da persone che guardavano al futuro con travolgente ottimismo. Persone che, se anche non avevano tutte le risposte, erano GUARDARE SEMPRE AL FUTURO INTERVENTO DI JOHN ELKANN, PRESIDENTE FCA, IN APERTURA DELLA SERATA AL MUSEO DELL'AUTO

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