Civiltà del Lavoro, n. 3/2018

FOCUS CIVILTÀ DEL LAVORO III- 2018 47 L’ITALIA ha realizzato nel 2017 866.1 miliardi di dollari di import/export, reggendo l’impatto di una crisi decen- nale grazie all’export prevalentemente portuale. È impor- tante, per contribuire a delinearne le prospettive, valutare lo stato di salute dei nostri porti e più in generale del si- stema logistico, soprattutto di fronte a due cambiamenti radicali. Il primo, probabile, nella distribuzione interna- zionale del lavoro manifat- turiero conseguente all’in- troduzione di dazi doganali come barriera all’accesso di produzioni estere; il secon- do, certo, provocato dalla più grande rivoluzione produt- tiva e logistica degli ultimi secoli che va sotto il nome di Belt and Road initiative. Da imprenditore impegna- to da sempre nell’industria marittima, portuale e logi- stica ritengo che il sistema portuale Italiano sia in gra- do – per produttività, qua- lità e costo dei servizi sia di handling che tecnico-nauti- ci - di riallinearsi ai volumi pre-crisi e di competere per il prossimo futuro. Ciò emerge anche comparando i dati relativi alla movimentazione delle merci nei porti nazio- nali del 2008 con quelli del 2017. Interventi infrastrutturali importanti, che oggi permetto- no di far entrare nei porti italiani (Trieste, Gioia Tauro, Ge- nova) anche le maxinavi, non cancellano tuttavia il fatto che l’Olanda, la Germania e il Belgio movimentano da 7 a 10 volte i volumi italiani, prendendo come indicatore le bollette doganali emesse. Per competere anche sul mercato europeo è essenziale, quindi, il completamento dei nuovi corridoi ferroviari del Gottardo e del Brennero e delle relative adduzioni (terzo valico e Milano smistamento tra gli altri), continuando a migliorare le infrastrutture, in particolare quelle ferrovia- rie, a semplificare e sburocratizzare le procedure ammi- nistrative, a proseguire nella digitalizzazione del sistema. La costituzione delle Au- torità di sistema e del ta- volo nazionale delle AdSP dovrebbe aiutare questa vi- sione sistemica per una logi- stica sostenibile e resiliente a servizio del sistema eco- nomico e produttivo nazio- nale capace di esportare in un mondo più vasto e più complesso. Queste mi paiono le pre- messe necessarie per af- frontare il nuovo che avan- za velocemente. La “New Era“ cinese, confer- mata dal XIX Congresso del Partito Comunista, ha due obiettivi principali: afferma- re la Cina nel mondo come motore di sviluppo economico e come nuova leadership sul fronte delle politiche internazionali. Gli obiettivi del- la Belt and Road initiative sono parte della Costituzione e sono traguardati al 2050, centenario della rivoluzione. Dal 2013 hanno interessato il settore porti e logistica 70 mld di investimenti già realizzati e 130 che lo saranno en- tro il 2022 in progetti infrastrutturali previsti dal progetto Belt and Road Initiative. Un numero imponente di azioni tutte finalizzate ad ac- compagnare, con la realizzazione di una “logistica globa- le” nei paesi di interesse, la collocazione del surplus di » IL NOSTRO SISTEMA PORTUALE È IN BUONA SALUTE di Piero Neri, amministratore delegato Fratelli Neri Valorizzare anche i rapportri con la Cina nell'ambito del progetto “Via della seta”

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