Civiltà del Lavoro, n. 3/2018

FOCUS CIVILTÀ DEL LAVORO III- 2018 43 essere sottratte al controllo. Negli ultimi due anni l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, prima di altre dogane eu- ropee, ha compreso la necessità di investire nei processi di informatizzazione delle procedure. In questo ambito si collocano una serie di semplificazioni già operative, come appunto lo sdoganamento in mare, cui si aggiungono in chiave smart i cosiddetti “Fast corridor”. Basati su tecnologie abilitanti molto diffuse come l’R-Fid (Radio Frequency IDentification) il Gps (Global Positioning System) e l’Ocr (Optical Character Recognition), i Fast Cor- ridors hanno sostituito il “monitoraggio documentale” con l’internet of things. Le merci sono completamente traccia- bili e in costante dialogo telematico con tutti gli attori che intervengono nella catena logistica, rafforzando il “moni- toraggio fisico” e riducendo al contempo i costi di gestio- ne collegati al controllo della regolarità dell’operazione in capo all’amministrazione doganale e agli altri organi di controllo. Le merci sono trasferite attraverso apposi- ti corridoi su gomma, ferrovia o tratte intermodali, “con- trollati” da sistemi elettronici di tracciamento. Si tratta di soluzioni concrete, coerenti con lo scenario di innovazio- ne Industria e Logistica 4.0. Oggi sono attivi fast corridor su strada tra Genova, La Spezia e Piacenza; tra Genova e lo stabilimento Ikea di Piacenza; tra Livorno, l’Interporto di Livorno e Prato; tra Ravenna e l’Interporto di Bologna. Corridoi protetti su ferro sono attivi tra La Spezia, Melzo e Rivalta; La Spezia e l’Interporto di Padova; tra Genova e Rubiera. • (c.f.) Le Autorità di sistema portuale

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