Civiltà del Lavoro, n. 2/2018

FOCUS CIVILTÀ DEL LAVORO II - 2018 70 QUARANTA milioni di tonnellate di merci all’anno. Si può discutere di tutto, discettare su scenari di crescita o di decrescita, essere entusiasti o meno delle nuove reti ferroviarie e logistiche destinate a rendere l’Europa un’u- nica macro-regione. Quello che non si può mettere in di- scussione è che dal 2016 attraverso l’arco alpino che uni- sce Italia e Francia transitano annualmente più di quaranta milioni di tonnellate di merci. Un dato che da solo basta a giustificare lo sforzo di una delle più dibattute e signifi- cative sfide economiche, sociali e per molti versi cultura- li ingaggiate dall’Italia negli ultimi anni. Basta partire da quei quaranta milioni perché, ecco il punto, già riuscire a trasferirne su ferrovia la metà entro il 2038 servirebbe a ripagare l’intera opera – a cominciare dal tunnel di base del Moncenisio – e tutti gli investimenti in atto. Oltre alla sostenibilità economica bisogna tuttavia fare i conti anche con quella ambientale e, se è così, le ragioni per vedere realizzato l’asse ferroviario diventano ancora più stringenti. Parlano i numeri: lungo i tre attraversamenti autostradali (il tunnel del Fréjus, il tunnel del Monte Bian- co e il valico litoraneo di Ventimiglia) sono transitati nel 2016 due milioni e 780mila tir per un carico complessi- vo di 39 milioni di tonnellate di merci (il 92,4% del tota- le). Togliere dalla strada almeno la metà di questi giganti comporterebbe una drastica diminuzione di emissioni di anidride carbonica e permetterebbe, oltretutto, di onora- re gli impegni presi dall’Italia in sede europea: trasferire entro il 2030 quota 30% delle merci che viaggiano su ro- taia, per poi salire al 50% entro il 2050. Sviluppo, sensibilità ambientale e coerenza rispetto a po- litiche strategiche condivise sul piano europeo fanno del- la nuova direttrice transalpina una priorità per il sistema Italia. È quanto emerge dal rapporto redatto dall’Osserva- torio per l’asse ferroviario Torino-Lione dal titolo “Verifica del modello di esercizio per la tratta nazionale lato Italia della Fase 1 – 2030”, pubblicato nel novembre del 2017 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e discusso il 28 febbraio a Torino nel corso di un workshop alla presen- za di tutti i principali responsabili e stakeholder del nuo- vo asse ferroviario. A partecipare sono stati Paolo Foietta, Commissario di Go- verno e presidente dell’Osservatorio, Paolo Grassi, diret- tore compartimento di Torino per Rfi, Roberto Zucchetti, professore dell’Università Bocconi di Milano e consulente struttura del Commissario di Governo, Cesare Paonessa, direttore dell’Agenzia Mobilità piemontese, Emmanuele Vaghi, responsabile della Struttura pianificazione funzio- nale e sviluppo di direttrice – Direzione commerciale ed esercizio rete per Rfi, Mario Grimaldi, responsabile della Struttura Progetti di Torino – Direzione investimenti per Rfi, Roberto Delponte, del settore pianificazione e program- mazione trasporti e infrastrutture della Regione Piemon- te, Bruno Dalla Chiara, del Dipartimento Diati – Trasporti del Politecnico di Torino, Mario Virano, direttore generale Telt-sas e François Lépine, vice presidente delegato del Comité pour la Transalpine. Il rapporto di fatto aggiorna e approfondisce gli scenari di traffico e i dati alla base della realizzazione dell’opera mettendo in evidenza come al 2030, con l’entrata in fun- zione del tunnel di base del Moncenisio, l’intera rete fer- roviaria coinvolta lungo le tratte nazionali di Bassa Valle e di adduzione metropolitana e nel Nodo di Torino do- vrà essere conforme agli standard della nuova galleria. Il che vuol dire che si prospetta una significativa “cura rico- stituente” per i trasporti su rotaia del Nord Ovest, e non solo, chiamati a rispondere a una sfida che li vedrà pro- tagonisti solo a condizione di potersi agganciare ai criteri di intermodalità, capacità e sostenibilità dei corridoi eu- ropei e intercontinentali. Superata una fase di stanca, per dir così, il percorso sem- bra finalmente procedere spedito. Con la ratifica ed ese- cuzione dell’accordo Italia Francia per l’avvio dei lavori definitivi del Tunnel di Base del Moncenisio e la successi- va delibera del Cipe del 7 agosto 2017, che prevede il fi- DAL 2016 ATTRAVERSO L’ARCO ALPINO CHE UNISCE ITALIA E FRANCIA TRANSITANO ANNUALMENTE PIÙ DI QUARANTA MILIONI DI TONNELLATE DI MERCI. GIÀ RIUSCIRE A TRASFERIRNE SU FERROVIA LA METÀ ENTRO IL 2038 SERVIREBBE A RIPAGARE L’INTERA OPERA

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