Civiltà del Lavoro, n. 2/2018

CIVILTÀ DEL LAVORO II - 2018 32 INCHIESTA CREARE UN DIALOGO VIRTUOSO PER LO SVILUPPO La relazione fra atenei e impresa nell’era della quarta rivoluzione industriale tecnologie emergenti e nella gestione dell’innovazione. L’università deve operare per far entrare i giovani laureati nel mondo del lavoro e soprattutto metterli nella condizione di ave- re capacità e conoscenze ade- guate alle trasformazioni del mondo industriale. Secondo gli ultimi dati Istat (maggio 2017), il 37% dei gio- vani (tra i 15 e i 24 anni) non trova lavoro: una percentuale che stride con quelle decine di migliaia di posti che le impre- se non riescono a coprire per- ché non trovano la figura adatta (meccatronica, energia, elettro- nica). Esiste un mismatch tra domanda e offerta lavorativa che il nostro Paese non è riuscito finora a colmare. Per farlo sarebbe necessario: favorire un contatto diretto tra studenti universitari e imprese; integrare l’apprendimento scolastico e universitario con l’esperienza lavorativa; definire un ruo- lo più efficace dell’orientamento; armonizzare conoscenza e lavoro con percorsi di studio e di formazione più vicini al lavoro che cambia e alle nuove figure professionali. Quan- to alle possibili politiche di ricerca da seguire, è utile se- gnalare il cosiddetto modello della tripla elica sviluppato da Etzkowitz -Leydesdorff, incentrato sul sistema di relazio- ni che si sviluppa tra università, settore privato e Pubblica amministrazione. Questo network realizza un contesto fa- vorevole al trasferimento di conoscenza e al conseguente sviluppo di innovazione attraverso la realizzazione di una INTERAZIONE , interope- rabilità, innovazione. Queste le tre parole chiave per decifrare la quarta rivoluzione industria- le, un cambiamento prima so- ciale che tecnologico. L’informatizzazione dei proces- si aziendali, la produzione sem- pre più automatizzata e l’arrivo dell’Internet of Things cambia, infatti, il nostro modo di orga- nizzare l’esistenza, non solo gli strumenti di produzione di beni o servizi. Una rapida scorsa alle tre rivoluzioni che l’hanno prece- duta può tornare utile per affer- rarne meglio la portata. Verso la metà del Settecento si assiste per la prima volta nella storia dell’umanità a un cambiamento radicale nella produzione di beni con l’esor- dio nel mondo del lavoro delle macchine alimentate da energia generata da acqua e vapore. Un secolo e mezzo l’energia elettrica favorisce una forte divisione del lavoro e della produzione di massa. Negli anni ‘70 del Novecento sistemi elettronici e IT favo- riscono la produzione automatizzata inaugurando la terza rivoluzione industriale, propagatasi fino a oggi, quando tec- nologie digitali, sistemi cyberfisici, sensoristica, interconnet- tività e analisi dei dati, segnano una evidente discontinui- tà con tutto quel che ha finora caratterizzato il mondo del lavoro. In questo senso la quarta rivoluzione industriale sta orientando le aziende a ricercare e formare dei profili pro- fessionali con competenze trasversali e conoscenze nelle di Luigi Nicolais, professore emerito di Scienza e tecnologia dei materiali dell'Università Federico II di Napoli

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