Civiltà del Lavoro, n. 2/2018

Si prevede che l’innesto delle tecnologie digitali nei processi produttivi cambierà nel giro di qualche anno il volto del manifatturiero italiano. È un mutamento auspicabile, che porterà benefici ma anche importanti cambiamenti nel mercato del lavoro. I soli investimenti in macchinari non bastano, occorre promuovere attività di formazione e di aggiornamento permanente delle risorse umane. Nelle prossime pagine facciamo il punto della situazione con una ricerca condotta dalla Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo e scopriamo che l’Italia ha molte carte da giocare in questo settore grazie al suo mix di cultura scientifica e umanistica, come afferma il professor Paolo Dario, coordinatore del dottorato in biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Dal canto suo Luigi Nicolais, professore emerito alla Federico II di Napoli ricorda l'importanza del trasferimento tecnologico da università a impresa. A seguire gli interventi dei Cavalieri del Lavoro Fabrizio Bernini, Umberto Klinger, Mario Rizzante e Angelo Michele Vinci DOSSIER INCHIESTA PRIMO PIANO

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