Civiltà del Lavoro, n. 1/2018

ESTERI CIVILTÀ DEL LAVORO I- 2018 71 i quali il Cile è diventato, anche grazie alla sopra citata stabilità, una importante piattaforma da cui partono in- genti flussi di investimenti. Attualmente il Cile ne ha in essere in America Latina per un ammontare circa cento miliardi di dollari. Infine, tra i fattori caratterizzanti il nostro sviluppo attuale e futuro vanno incluse le risorse naturali. Il Cile è ricchissimo di minerali quali rame e litio, di energie da fonti rinnovabili quali quella solare, nel deserto di Atacama, quella geoter- mica, l’eolico e le biomasse. Il mare è pescoso e il terre- no generoso: siamo i quarti maggiori esportatori di vino e figuriamo ai primi posti per numerosi prodotti agricoli. Una crescita economica costante e omogenea richie- de anche una crescente disponibilità di energia e in- frastrutture. Come ha accennato, il Cile è uno dei pa- esi con il più alto potenziale di sviluppo di rinnovabili (solare, eolica, geotermica, biomasse). Il deserto di Atacama ha forse la migliore esposizione all’irradia- zione solare del mondo. Quali gli obiettivi per lo svi- luppo delle fonti energetiche e delle infrastrutture fi- siche e digitali? Questa è una domanda molto importante. In futuro sarà imperativo fare uso di fonti energetiche non inquinanti e seguire modelli produttivi che adottino tecnologie robo- tiche avanzate e i paradigmi industriali 4.0. Per fare un esempio, stiamo pensando di realizzare in Cile una gran- de fabbrica di automobili elettriche, anche grazie alla ric- chezza di litio che è elemento fondamentale per la pro- duzione delle batterie, in grado di consentire un consumo energetico con impatto ambientale differente rispetto agli idrocarburi e che permetta nel nostro territorio una an- cor più ampia diffusione dell’uso di energia elettrica da fonti rinnovabili. La nostra energia sarà inoltre sempre più a buon merca- to. Prima ho parlato del deserto di Atacama. I nuovi ope- ratori stanno producendo energia a prezzi sempre mino- ri per il consumatore. Avere energia a basso prezzo e in quantità ottimali è una condizione basilare per una cre- scita economica sana e robusta. Ma c’è di più. Il Paese scommette anche sulla formazione delle risorse umane: le nostre università stanno preparan- do le nuove generazioni di tecnici specializzati per met- tere a disposizione delle imprese manodopera qualificata in numero sufficiente a coprire le necessità attuali e futu- re del nostro sistema produttivo e del settore dei servizi. I principali partner commerciali del Cile sono Cina, Sta- ti Uniti, Giappone, Corea del Sud, Brasile e India. In Europa al primo posto si posiziona la Germania. Se- condo Lei vi è spazio di incremento per l’Italia sia sul fronte dell’import che dell’export e degli investimen- ti? In quali ambiti? Il quadro di riferimento del commercio cileno è mutato sostanzialmente negli ultimi dieci anni. Se in passato il primo partner erano gli Stati Uniti, oggi questa posizio- ne spetta alla Cina. Il Cile è anche un grande esportatore di capitali sotto for- ma di investimenti, come ho già accennato, e non solo verso i paesi vicini dell’America Latina. Anche il settore dei servizi è in rapida crescita e il segmento turistico: con »

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