Civiltà del Lavoro, n. 1/2018

CIVILTÀ DEL LAVORO I - 2018 69 DOSSIER definitiva, l’obiettivo di queste nuove forme di garanzia, sulla scorta delle misure introdotte dal governo nel 2015 per rendere più efficaci le procedure esecutive e concor- suali, è quello di migliorare l’accesso al credito per le im- prese e rafforzare la ripresa economica nel nostro Paese. Tenuto conto dei tempi lunghi delle procedure esecuti- ve immobiliari, che nel nostro Paese incidono negativa- mente sull’intero sistema economico, e al fine di rendere maggiormente flessibile il sistema delle garanzie nell’ot- tica di accelerarne i tempi di escussione e di assicurare un miglior servizio del credito alle imprese, sono state intro- dotte nuove figure di garanzia, a fronte dei quali l’accordo Abi-Confindustria promuove due tipologie di finanziamenti: - i finanziamenti alle imprese garantiti dal trasferimen- to, sospensivamente condizionato, di un bene immobile; - i finanziamenti alle imprese garantiti da pegno mobi- liare non possessorio. Si tratta di due tipologie a mio avviso “vincenti”, che po- tranno veramente “smuovere” le acque e dare un segna- le di discontinuità. Con riferimento ai nuovi contratti di fi- nanziamento, è stata introdotta infatti una clausola che prevede il trasferimento, sospensivamente condizionato, di un bene immobile che si accompagnerà a condizioni di favore per l’impresa debitrice. Tali condizioni di favore potranno riguardare ad esempio l’ammontare, la durata del finanziamento, con possibilità di giungere fino a trenta anni in relazione alla tipologia di immobile dato a garanzia o anche la riduzione del co- sto del finanziamento. Per quello che riguarda la concessione di finanziamenti garantiti da pegno mobiliare non possessorio, penso sa- ranno molto utili perché consentiranno di porre a garan- zia del credito il magazzino delle imprese. Le imprese considerano questo accordo un importante pas- so verso la “normalizzazione” del rapporto banca-impresa, un tassello che se correttamente implementato, potreb- be dare un contributo alla crescita economica del Paese. Oramai tra gli imprenditori c’è piena consapevolezza sul fatto che al crescere della rischiosità corrisponde, a pari- tà di linea di credito, un maggiore capitale assorbito che la banca deve destinare ai fini di vigilanza e che il rating rappresenta la valutazione di sintesi circa la solvibilità dell’impresa, in quanto è la risultante della elaborazione di una serie di informazioni reddituali e patrimoniali, di bilanci e/o dichiarazioni redditi, di dati di andamento e comportamentali, di flussi di lavoro, di informazioni rile- vate dalla centrale rischi, di qualità del management, di livello di trasparenza informativa, ecc. Anche le decisioni circa l’erogazione e il prezzo del cre- dito sono direttamente collegate al rischio della contro- parte misurato dal rating e l’eventuale ricorso a garanzie è da considerare come un elemento accessorio per miti- gare la rischiosità. Pertanto, come imprenditore sono convinto dell’efficacia di questa iniziativa e mi aspetto che questi nuovi interventi siano in grado di “smuovere” le banche, spingendole ad integrare pienamente nelle loro decisioni e nei loro pro- cessi di finanziamento questi strumenti con conseguenti benefici riverberi su rating, e quindi rischio percepito, pri- cing migliore, correlato al minore rischio; e, infine, sulla disponibilità a venire incontro con maggiore coraggio alle esigenze delle imprese, in maniera da rafforzare la com- petitività del sistema industriale italiano e contribuire ad una crescita più diffusa e strutturale del sistema paese. • Antonio Lorusso è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 2012 per aver sviluppato la Saicaf, azienda di famiglia produttrice di caffè portandola ad essere leader di mercato in Puglia e tra le prime dieci in Italia. È stato parlamentare per quattro legislature

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