Civiltà del Lavoro, n. 1/2018

CIVILTÀ DEL LAVORO I - 2018 47 INCHIESTA minacciosa potenza nucleare di Kim Jong-Un. Parlare di ga- ranzie è difficile, ma certo va registrato un maggiore attivi- smo cinese e un accresciuto senso di responsabilità di Pe- chino nei confronti della governance mondiale. Un ruolo prettamente economico in un momento in cui il pianeta ancora stenta a riprendersi da una crisi inizia- ta dieci anni fa. Questa situazione non favorisce certo la diffusione delle merci cinesi nel mondo, che la Via della Seta vorrebbe spin- gere e che da più parti, attraverso lo strumento dei dazi, si cerca invece di frenare. Di certo da Pechino ci sarà una crescente domanda di sta- bilità nelle aree oggetto degli investimenti cinesi e sarà in- teressante capire quale strategia adotterà la Cina per ga- rantire tale stabilità, senza mettere in discussione i principi di non ingerenza e di non interferenza negli affari interni che costituiscono la base della politica estera cinese. Pro- babilmente osserveremo una graduale ascesa del coinvol- gimento cinese negli scenari di crisi e bisognerà prendere atto del fatto che la Cina è sempre più un partner politico e non solo economico. Il Mediterraneo rappresenta lo sbocco naturale della via marittima. L’Italia è pronta a sfruttare la sua posizione strategica o vede delle criticità? Se sì, cosa la preoccu- pa maggiormente? La Via della Seta è un progetto pluriennale, ma sin da que- sti anni l’Italia dovrà essere in grado di cogliere le opportu- nità che la Bri potrà offrire alle nostre imprese nei territori e nelle regioni che verranno coinvolte dal progetto. Di sicuro il nostro Paese deve giocare con ancor più forza e decisione le proprie carte da un punto di vista diplomatico, senza da- re per scontato o naturale un suo effettivo coinvolgimento nella nuova Via della Seta. La Belt and Road Initiative può rappresentare uno straordinario vettore di investimenti e crescita e dunque un importante contributo allo sviluppo e alla stabilità, purché tutti i paesi coinvolti sappiano dedi- carvi la necessaria attenzione politica e promuovere gli in- vestimenti sul percorso. L’interesse italiano nei confronti del progetto è evidente. Da un lato, adottando la prospettiva più pratica nel breve pe- riodo – quella infrastrutturale – l’Italia potrebbe essere coin- volta direttamente dalla direttrice marittima della nuova » L'ITALIA DEVE GIOCARE CON DECISIONE LE PROPRIE CARTE DA UN PUNTO DI VISTA DIPLOMATICO, SENZA DARE PER SCONTATO UN SUO EFFETTIVO COINVOLGIMENTO NELLA NUOVA VIA DELLA SETA

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