Civiltà del Lavoro, n. 6/2017

90 CIVILTÀ DEL LAVORO VI - 2017 INTERVISTE È Presidente Onorario di S.A.C.I. Falabella. Ha iniziato il suo percorso imprenditoriale con un piccolo locale commerciale nella città di Santiago. Oggi il Gruppo è leader nel commercio e nella distribuzione di prodotti di largo consumo in America Latina con 476 punti vendita e 39 centri commerciali. Oltre 100.000 i dipendenti. LA “GRANDE DISTRIBUZIONE” DEL MADE IN ITALY Da figlio di un contadino emigrante ligure a impren- ditore a capo di un gruppo leader in America Latina: come è stato possibile questo salto? Quali la motiva- zione e le intuizioni? La mia storia è semplice. Ho avuto genitori che mi han- no sempre spinto a fare di più e meglio. Il mio carattere è stato molto influenzato da loro. Mio padre nacque nel 1898 in Liguria dove fece i suoi studi primari e lavorò. Poi emigrò al Nord del Cile nella città di Iquique per lavo- rare in un negozio di proprietà di un suo zio. Come tanti altri giovani della sua generazione aveva un forte senso di patriottismo e si arruolò come volontario nella prima guerra mondiale. Fu un esempio e mi impartì valori che mi sono portato per il resto della vita, oltre all’ammira- zione e all’affetto per l’Italia. Mia madre era, invece, il cervello pensante della fami- glia e mi ha spinto a studiare. Feci economia e commer- cio all’Università Cattolica del Cile dove mi laureai a pieni voti, il che facilitò il concorso per una cattedra di contabi- lità, permettendomi a 23 anni di essere professore titola- re. Nella mia famiglia ci ripetevano sempre che bisognava lavorare duro, essere corretti, responsabili, ma soprattutto razionali e coraggiosi al momento di prendere decisioni. Ho lavorato molti anni nella ditta Falabella dove un mio zio era l’amministratore. Lui è stato una grande guida per me aprendomi la strada per diventare il gerente di finan- za e del personale della stessa ditta. La mia aspirazione fu sempre quella di essere un indu- striale e cosi nel 1983 presi la decisione di rendermi in- dipendente creando una fabbrica di confezioni di capi di abbigliamento: Italmod. Lo sviluppo fu oltre ogni aspettativa; producevamo sotto la licenza di una fabbrica americana. Tutto questo, unito ai contatti che avevo in Italia, mi permetteva acquistare tessuti di qualità e a buon prezzo e solo dopo otto anni riuscii a essere il titolare della fabbrica di tessuti più gran- de del Cile per l’epoca. Quando il Cile si aprì al commercio orientale la concorren- Juan Bautista Cuneo Solari Grande Distribuzione/Agricoltura - Cile

RkJQdWJsaXNoZXIy NDY5NjA=