Civiltà del Lavoro, n. 6/2017

CIVILTÀ DEL LAVORO VI - 2017 15 che richiede un Paese unito intorno a un obiettivo comu- ne e condiviso. Anche perché affrontiamo la fase storica più difficile per le democrazie libe- rali dagli anni Trenta del ven- tesimo secolo. Globalizzazione e innovazio- ne tecnologica hanno troppo profondamente polarizzato le società occidentali tra vincito- ri e vinti e oggi un po’ ovun- que vediamo diffondersi una paura profonda della moder- nità e del futuro, mentre rifor- mismo e proposte progressi- ste sembrano perdere presa sui cittadini. È questo l’effetto anche del modo semplicistico e a tratti ideologico con il quale dall’ini- zio degli anni Novanta è stato presentato un processo di tra- sformazione senza preceden- ti, che non è stato e non po- teva essere lineare e privo di contraddizioni. Dobbiamo, però, evitare che si affermi oggi una narrazione ugualmente ideologica ma di segno opposto. Ricordo che l’apertura degli scambi com- merciali ha portato un miliardo di persone fuori dalla po- vertà assoluta nel mondo. E se è pur vero che molte nostre aziende hanno subìto gli effetti di una competizione inter- nazionale spesso scorretta, è utile ricordare che da quando la Cina è entrata nel Wto, l’export italiano ha guadagnato 120 miliardi di euro. L’Italia e tutte le democrazie occidentali stanno, dunque, at- traversando un crocevia della storia difficilissimo. Superarlo senza perdere la nostra identità, ricomponendo le frattu- IL TRATTO COMUNE DEI VOSTRI PERCORSI È L'AVER SCELTO DI ABBRACCIARE IL CAMBIAMENTO CON FIDUCIA E REALISMO re che si sono prodotte e ri- guadagnando fiducia nei no- stri valori è un compito a cui siamo chiamati tutti. Governance e istituzioni più forti, in Europa e in Italia, mas- sicci investimenti, pubblici e privati, per adeguare la socie- tà alle sfide della modernità e trasparenza nel rappresen- tare difficoltà e opportunità, sono a mio avviso i tre pila- stri sui quali ricostruire l’uni- tà di intenti di cui abbiamo bisogno. Questo lavoro ha bi- sogno del vostro contributo. Della forza dell’esempio posi- tivo di chi ce l’ha fatta. Di chi ha costruito imprese che so- no prima di tutto comunità di persone che lavorano insieme in vista di un obiettivo comu- ne di sviluppo e prosperità. Le tante, straordinarie, storie che voi rappresentate, e che qui onoriamo, hanno per que- sto, oggi, un valore speciale. Il tratto comune di percorsi altri- menti diversi è l’aver scelto di abbracciare con fiducia e rea- lismo il cambiamento rappresentato dai due fondamentali percorsi di crescita: l’innovazione e l’internazionalizzazione. Su questi due assi, che ci sono – io credo – come Paese particolarmente congeniali, misureremo la capacità dell’I- talia di farcela. Il governo è impegnato al vostro fianco. Vi chiediamo, oggi più che mai, di interpretare fino in fondo il vostro ruolo di Cavalieri del Lavoro. Non solo nelle vostre aziende continuando a crescere e investire. Ma nel Paese, aiutandoci a ricostruire la fiducia nei nostri valori e la forza per affrontare uniti le sfide della modernità. •

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