Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2017

CIVILTÀ DEL LAVORO IV • V - 2017 21 testati e pronti all’uso in tempi estremamente ridotti dalla richiesta. Insomma, anche grazie alle stampanti 3D siamo in grado di progettare in modo molto più diretto e rapi- do, senza stampare un solo foglio cartaceo e identifican- do in automatico le migliori strategie di lavorazione. È co- sì che riusciamo a ridurre i tempi e i costi di realizzazione dei pezzi, monitorando anche la pianificazione della pro- duzione, l’usura delle macchine e la gestione degli errori. C’è poi l’aspetto del prodotto. La collaborazione con le in- dustrie del farmaco e il coinvolgimento diretto sui temi dell’Industria 4.0 ci hanno spinto anno dopo anno alla re- alizzazione di linee per il confezionamento sempre più flessibili e robotizzate. Lo sviluppo in house di bracci robotici ci permette di ve- locizzazione di molto la produzione, grazie alla capacità di gestire con grande efficienza il passaggio dalla fase a monte - ad esempio la compressa che viene inserita nel blister - a quella a valle - dove il blister viene posizionato nel suo cartone. Si tratta di robot specificamente studia- ti per il packaging, completamente integrati con le mac- chine e in grado di adattarsi autonomamente alla varia- bilità dei prodotti da confezionare, di solito molto diversi per dimensione, peso e forma. In questo ambito rientra anche l’utilizzo di telecamere wireless integrate nelle macchine di nuova generazione, che garantiscono massima elasticità nella gestione dei vari prodotti e materiali da confezionare. Nel nostro caso queste telecamere sono utilizzate all’interno dei sistemi di serializzazione, che permettono di codificare in modo univoco ogni singola confezione per poterla riconoscere, tracciare e identificare. Siamo all’avanguardia anche nel- lo sviluppo dell’analisi dei dati della produzione per anti- cipare gli interventi di manutenzione - le cosiddette ope- razioni di manutenzione predittiva - e in quello di sistemi di autoapprendimento, ovvero di software che ottimizza- no in automatico il processo di confezionamento. Il risultato finale non è quindi solo una macchina per il confezionamento, ma un vero e proprio bene ad alto contenuto tecnologico, che rientra a pieno titolo nella li- sta presente all’interno del Piano nazionale Industria 4.0, contenente l’elenco dei beni agevolabili con la maggio- razione del 150% e quindi iperammortizzabili al 250% del loro valore. Sotto questo punto di vista, trattandosi di tematiche in rapida evoluzione, ciò che noi possiamo fare per venire incontro al cliente è fornirgli una sorta di “informativa” completa. Non si tratta solo di comunicare tutte le infor- mazioni di carattere tecnico sulla macchina acquistata, cosa che facciamo già, ma anche di illustrare quali sono le caratteristiche tecniche che permettono di identificare la macchina come bene “4.0” ed eventualmente di con- sigliargli di integrarle. Per farlo però è necessario, tra le altre cose, avviare una formazione ad hoc dei dipenden- ti perché non si possono fornire servizi innovativi se non crei nuove figure professionali e non riqualifichi il perso- nale già assunto. Anche a livello di investimenti regionali stiamo facendo dei grossi passi avanti. Come Confindustria Emilia-Roma- gna lo scorso gennaio abbiamo lanciato il Piano “Verso Industria 4.0” per accompagnare le imprese nei proces- si di crescita e riposizionamento strategico delle filiere e dei sistemi produttivi. L’obiettivo che ci siamo posti è di stimolare la trasforma- zione del modello di business della manifattura regionale e dei servizi alla produzione attraverso la digitalizzazione del modo di produzione, la competitività su scala globale e la circolarità delle risorse. Il Piano prevede un investimento di quasi 3,5 milioni di euro e coinvolgerà 1.100 imprese di tutto il territorio, af- fiancando 700 imprese e 3mila persone - perlopiù impren- ditori, manager e figure chiave aziendali - con attività di formazione in aula e interventi di coaching in azienda. In questo modo, un po’ alla volta, realizzeremo un investi- mento straordinario anche sulle competenze delle perso- ne, per fare un salto culturale e qualitativo di cui abbia- mo grande bisogno. In definitiva, con questo programma vogliamo dare una forte spinta alla crescita economica dell’Emilia-Romagna, investire e rafforzare la competitività delle imprese, fa- cendo sì che le aziende leader facciano da traino dell’in- tera filiera in termini di strategie di sviluppo. Industria 4.0 è quindi un percorso lungo e in parte ancora da scoprire. Non sappiamo bene dove porterà, ma sap- piamo con certezza che è iniziato e nessuno di noi può sottrarsi dal percorrerlo. • Maurizio Marchesini è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 2013. Ha saputo trasformare l’azienda artigianale, fondata dal padre, in un gruppo internazionale nella costruzione di macchine per il packaging. Oggi la Marchesini Group esporta l’85% del fatturato in oltre 100 paesi e dà lavoro a circa 2.000 persone.

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